Staffetta alla Norvegia. Diventa legno il possibile oro azzurro

Con il bronzo ancora alla portata, Zorzi è stato passato in tromba da Teichmann a meno di 2 km dal traguardo. Un quartetto in fuga, Di Centa cambia per primo, Valbusa perde 58" e Piller recupera lanciando Zorzi  in terza posizione e con 39" di vantaggio. Inutilmente

OBERSTDORF - 24 febbraio – Staffetta azzurra umiliata due volte: sul campo, dove è arrivata quarta perdendo una medaglia che ancora a due chilometri dal traguardo appariva scontata, e dalla RAI che, nel bel mezzo della prima frazione che vedeva Giorgio Di Centa fra i quattro battistrada, ha pensato bene di interrompere il collegamento sul 3° canale per dare spazio ad una specie di tribuna elettorale politica sotto l’insegna della rosa camuna, che è lo stemma della Lombardia. Il solito blablabla di quei politici che lo stesso Berlusconi ha definito “fanigottoni” che hanno parlato di tutto tranne che delle questioni regionali che dovevano costituire l’essenza del dibattito. Il vaniloquio, dunque, ha preso il sopravvento sullo sport: e si trattava di Mondiali. Se fosse capitata una cosa del genere con il calcio, sospendendo per una mezz’ora la trasmissione della partita della nazionale per riprenderla poi sulla seconda rete dopo il TG, sarebbe scoppiato uno sciopero generale, e la questione sarebbe finita davanti al Governo, con interpellanze “bipartisan”, e alla Commissione vigilanza perché accertasse la responsabilità di quella che chiamarla coglioneria è fare un complimento a chi l’ha programmata.

Ai Mondiali di sci alpino lo sciopero dei cameraman ha provocato il rinvio di un giorno dello slalom gigante ed è stato uno scandalo internazionale perché, con la faccia, abbiamo perso anche il poco credito di cui ancora godevano. In questa occasione sono stati lesi soltanto gli appassionati di fondo che seguivano la gara più importante di questi Mondiali e si sono visti privati dello spettacolo per far posto alla politica. L’ennesima colpo basso allo sci di fondo, l’altrettanto ennesima  figuraccia di cui nessuno pagherà le conseguenze perché chi ha programmato in questo modo osceno il palinsesto è troppo attovagliato con qualche partito per risponderne. Imbecille sì, ma con tessera, e questa è la sua guarentigia. Personalmente, se me lo trovassi davanti lo appiccicherei ad un muro perché non mi va di pagare il canone ed essere preso continuamente per il sottoschiena. Dal programmatore, ma anche dal regista che ancora oggi si è dilungato sulle inquadrature dei commentatori (Bizzotto, Vanoi e Paruzzi) dimenticando momentaneamente la corsa. E’ un vizio, evidentemente, che il regista in questione probabilmente crede di far passare per virtù. In certi ambienti il buon senso è evidentemente un optional.

Ma torniamo alla gara. La squadra azzurra, forte dei risultati precedenti suoi e degli avversari, correva evidentemente per l’oro: Qualsiasi altro risultato sarebbe stata una diminuzione, tanto più che le cose si erano messe bene fin dalla prima frazione  con Di Centa che non solo ha retto il passo di Hielmeset, Pankratov e Filbrich che avevano preso il largo con lui dopo meno di 3 km, ma ha addirittura attaccato sull’ultima salita arrivando primo al cambio. Valbusa doveva solo restare con Rotchev, Estil e Schluetter. Si è sempre mantenuto in coda al gruppetto, ha tenuto il passo per un giro e mezzo ma, quando il tedesco ha perso qualche metro, non è stato pronto a chiudere il buco che si è tanto dilatato da perdere 58” in 5 chilometri, così da chiudere al terzo posto ma con Germania, Francia e Austria a ridosso.

Fine dei sogni dorati: da quel momento in avanti si poteva correre solo per il bronzo. Fuori portata Russia e Norvegia anche dell’ormai tradizionale recupero di “Caterpillar”. L’iridato della 15 km TL ha recuperato 5 secondi alla coppia di testa ma ha garantito a Zorzi un vantaggio di 39". Sarebbero potuti bastare se dietro, a inseguire, non ci fosse stato Teichmann, tornato per l’occasione all’altezza della sua fama e della forma manifestata in Coppa del Mondo. Per quanto Zorro abbia ottenuto il quinto tempo di frazione, di 12 secondi inferiore a quello di Hofsdad e di 28 rispetto al russo, Teichman ha impiegato un minuto e 5 secondi meno di lui. Metro su metro gli ha rosicchiato il vantaggio per passarlo in tromba sulla penultima salita, staccarlo progressivamente e piombare sul russo all’inizio del rettilineo d’arrivo. Saltarlo è stato un  gioco.

Un brutto colpo perché ci priva di una medaglia sulla quale si contava e, contemporaneamente, ci lascia Zorzi abbacchiato in vista della staffetta sprint di domani. In che condizioni psicologiche si presenterà in pista con Schwienbacher, per una gara che in condizioni normali era da considerare da podio anch’essa? Non resta che confidare nella sua capacità di reazione. Questa è proprio l’occasione giusta di tirar fuori gli attributi.  

Sarebbe stata da medaglia anche la coppia Paruzzi/Valbusa ma Gabriella, saggiamente seppur con rincrescimento, ha rinunciato a favore di Arianna Follis. E’ venuta a questi Mondiali per una medaglia individuale e non può presentarsi alla 30 km TC con partenza in massa di sabato carica di ulteriori tossine. Giusta la decisione concordata con l'allenatore Pizio, che consente alla Follis un'altra occasione di mettersi in evidenza.

La classifica della staffetta

1.Norvegia (Hielmeset, Estil, Berger, Hofstad) 1h.39104”4; 2. Germania (Filbrich, Schluetter, Angerer, Teichmann) +17.7; 3. Russia (Pankratov, Rotchev, Dementiev, Bolchakov) +18.7; 4. Italia (Di Centa, Valbusa, Piller Cottrer, Zorzi) +44.9; 5. Austria (Taauber, Botvinov, Diethard, Hofmann) +1.36.5; 6. Francia( Perrillat, Vittoz, Jonnier, Rousselet) +1.37.6; 7. Svezia (Larsson, Soedergren, Olsson, Fredriksson) +3.10.3; 8. Repubblica Ceca +3.24.10; 9. Estonia +4.16.8; 10. Kazakistan +4.17.2; 11. Stati Uniti +4.17.8; 12. Finlandia +5.28.5; 13. Canada +5.58.9; 14. Giappone 6.46.7

 Le dichiarazioni dei protagonisti

Naturalmente di sconforto le dichiarazioni dei quattro nostri portacolori e del CT Albarello che su questa gara contava proprio per il medagliere e dopo che in Val di Fiemme la nostra squadra si era piazzata al 10° posto, fuori corsa fin dalla frazione d’avvio di Fabio Maj.   "E' proprio vero che non bisogna mai parlare di medaglie annunciate! Ancora una volta siamo stati smentiti, la staffetta si corre in quattro e quando un elemento non riesce a rendere al massimo per qualche inconveniente si paga caramente. Valbusa ha avuto problemi di materiali che l'hanno fortemente condizionato, comunque tanto di cappello alle squadre finite sul podio".

Giorgio Di Centa: "Il ritmo inizialmente era controllato ed è stato facile per me reggere l'andatura. Nel secondo giro la Norvegia ha tentato un allungo e l'ho ripresa con gradualità. Nel terzo ho deciso di rompere gli indugi e sono scattato perchè mi sentivo bene. Purtroppo non siamo riusciti a rimanere agganciati a norvegesi e russi e nel resto della gara ci è risultato impossibile recuperare il terreno perduto. Mi dispiace per Zorzi, che ci teneva più degli altri a questa gara. Dobbiamo prendere questa giornata come esempio per il futuro, perché non possiamo fallire l'appuntamento olimpico".

Fulvio Valbusa: "Sono estremamente dispiaciuto poichè si parlava di medaglia alla vigilia e non è arrivata. La staffetta è sempre una gara particolare, si fa parecchia fatica e se uno dei componenti della squadra non è al massimo saltano tutti i piani. La condizione era buona, purtroppo il norvegese e il russo sono partiti, il tedesco ha fatto il buco e sono rimasto staccato senza più riuscire a recuperare".

Pietro Piller Cottrer: "Il quarto posto non è certamente il piazzamento preventivato alla vigilia, c'erano i presupposti per una bella gara ma alla fine Teichmann si è rivelato imbattibile. Rimaniamo con un pugno di mosche in mano, ma la squadra è unita e saprà togliersi altre soddisfazioni prima della fine dei Mondiali".

Cristian Zorzi: "Sono partito tranquillo per amministrare il vantaggio che avevo su Teichmann, gli allenatori mi hanno avvisato della crisi del russo, ma nei chilometri conclusivi anche la mia azione ha perso smalto. Nell'ultima salita il tedesco mi ha raggiunto e superato a doppia velocità, sono triste perchè i miei compagni hanno fatto il loro dovere, a me è mancato qualcosa. Non sono riuscito a finalizzare il lavoro degli altri".

(Foto: www.oberstdorf2005.com)

 Giorgio Brusadelli         
www.fondoitalia.it           

 

I filmati delle gare

World Cup 2005 XC-skiing Otepae in 500kbit quality and
Xvid encoding, with audio in 64kbit mono mp3, English (avari181.mt.luth.se).

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