La Nazionale Lunghe Distanze continuerà a brillare anche in futuro

Solo Stanislav Rezac, Repubblica Ceca, ha fatto meglio di Marco Cattaneo, Gianantonio Zanetel  e Pierluigi Costantin nella Fis Marathon Cup. In campo femminile, per il secondo anno, si è imposta Cristina Paluselli. Che però abbandona l'agonismo con Zanetel e Bordiga.

Toccherà a Marco Selle trovare sostituti all'altezza. Giuseppe Tomaselli, assessore del fondo, garantisce pieno appoggio malgrado le difficoltà economiche che  la Fisi attraversa.

Con il successo ottenuto nella Birkebeinerrennet, Stanislan Rezac ha vinto la FIS Marathon Cup 2004-2005 battendo Marco Cattaneo, Gianantonio Zanetel e Pierluigi Costantin. Una vittoria meritata, ammette Marco Selle, allenatore della Nazionale Lunghe Distanze, che con la nostra pattuglia ha tentato l’ultimo vano assalto. “Rezac è nettamente il più forte quando ci sono gare a tecnica classica, come questa che pure noi avevamo vinto nel marzo scorso. Ma allora c’erano condizioni di neve ben differenti: mista ad acqua in avvio e all’arrivo, cadente e umida sulle colline. Avevamo optato per il pelo sulla soletta e ci siamo trovati meglio rispetto a chi era ricorso alla sciolina. Questa volta c’era la classica ambientazione nordica: neve buona, temperatura a -22° C in partenza, pista bellissima. Le condizioni  invernali ideali per gli “artisti” della tecnica classica nella quale i nostri atleti hanno le possibilità di esprimersi bene ma non dispongono della stessa potenza di spinta. Tanto è vero che, quando Rezac e Hjelmeset se ne sono andati via dopo 5 km, per la nostra pattuglia non c’è stato altro da fare che correre per le posizioni di rincalzo badando a fare corsa di gruppo.

 Hjelmeset, si sa, è il più forte dei norvegesi che sono i maestri in questa disciplina; Rezac è ancora più forte. Tanto da essere il solo a potersi permettere il lusso di fare qualche sosta e rientrare tranquillamente sui battistrada. Non fa parte della squadra nazionale della Repubblica Ceca soltanto perché non lo vuole lui; diversamente nelle gare in classico sarebbe un brutto cliente anche in Coppa del Mondo. Non ha vinto la Vasaloppet perché, con Zanetel e Costantin, è rimasto intrappolato nella caduta pressoché generale che si è verificata ad un paio di chilometri dal traguardo quando la ventina di battistrada cercavano di prendere posizione per la volata ormai inevitabile. Lo svedese Tynell si è messo di traverso e Rezac, Zanetel e Costantin gli sono finiti addosso. Il ceco, malgrado avesse rotto a metà un bastoncino, spingendo con l’altro e il moncone che gli restava, è ugualmente riuscito a ritornare sui primi. Troppo tardi comunque per inserirsi nella volata. Ed è stato proprio sul traguardo di Mora che ci siamo giocati la FIS Marathon Cup perché poi a Lillehammer non abbiamo trovato le condizioni di neve balorda sulla quale potevamo giocare le nostre carte come l’anno scorso”. 

Per Hjelmeset, che ci teneva a vincere in casa davanti ai propri tifosi dopo essere stato battuto in volata da Zanetel nella passata edizione, quella rimediata da Rezac è stata una sconfitta pesante, di quelle che lasciano il segno. Sul rettilineo finale ha fatto di tutto per non farsi superare, ricorrendo a trucchi e colpi che con il fair play hanno poco da spartire: spallate, colpi d’anca e mulinar di bastoncini. Una battaglia dalla quale Rezac non si è certo sottratto. In condizioni normali ci sarebbe potuta scappare la squalifica per entrambi, ma qui i giudici hanno chiuso un occhio e così, con la vittoria, Rezac si è assicurato anche la classifica finale della FIS Marathon Cup davanti a Cattaneo, Zanetel e Costantin che anche in questa stagione sono stati protagonisti di altissimo livello.

Sul massimo gradino del podio è comunque finita Cristina Paluselli che anche in questa occasione ha dimostrato di essere la più forte del lotto. Battuta alla Vasa dalla svedese Lind, che di questa massacrante gara è la veterana plurivincitrice, si è ripresa immediatamente. Ha potuto fare la sua gara in tutta tranquillità perché, all’ultima prova, si era presentata come capoclassifica irraggiungibile. Ha avuto ragione della resistenza della finnica Viljianmaa, che normalmente gareggia nel circuito della Coppa del Mondo, e della stessa Lind: le ha piantate ad un minuto  Ha così bissato il successo dello scorso anno e può quindi lasciare l’agonismo soddisfatta di quanto ha fatto in carriera nella nazionale azzurra e, da due anni, con le lunghe distanze. Attaccherà gli sci al chiodo per dedicarsi alla famiglia. Quinto posto per Lara Peyrot che quest'anno nelle gare in classico ha sempre accusato forti dolori alla schiena che ne hanno di certo limitato il rendimento. Per lei il secondo posto finale in classifica generale e l’impegno di continuare anche nella prossima stagione nella quale, a meno di nuovi “acquisti”, sarà la sola a rappresentare i nostri colori.

La classifica della Birkebeinerrennet:

Maschile: 1. Rezac Stanislav CZE 2h37’37”; 2. Hjelmeset Odd-Bjørn NOR a 01”; 3. Ahrlin Jerry SWE  a 1’41”; 4.Olle  Raul EST 2’37”; 5. Aukland Jørgen NOR 2’37”; 6.  Costantin Pier Luigi ITA 2’55”;  7. Zanetel Gianantonio ITA 2’56”; 8. Cattaneo Marco ITA 2’56”; 9. Jevne, Erling NOR 5’08;  10. Skorstad Håvard Rustad NOR 5’08”;  11. Børsheim Sjur Kjelsås NOR 8’44”; 12. Sundby Martin NOR 8’44”,; 13. Aasen Geir Ludvig NOR 8’45”; 14. Høgnes Lars NOR 8’49”; 15. De Zolt Roberto ITA 8’54”; 16. Skjærli Brynjar NOR 9’18”; 17. Svahn Peo SWE 10’11”; 18. Fauner Silvio ITA  11’03"; 19. Nes Bjarne NOR 11’41” ; 20. Tynell Daniel SWE 12’30”.

Femminile: 1.Paluselli, Cristina ITA 3h10’59”; 2. Viljanmaa Annmari FIN a 49”;  3. Lind, Sofia SWE 1.03; 4. Aas Ingvild 11’13”; 8. Nafranovice Irina BLR 26’19”; 9. Braathen Merethe NOR 25’12”; 10. Katnosa Anita NOR 27’57”.

Cristina per non sarà la sola ad abbandonare l’attività: con lei nel 2005-2006 non faranno più parte  della Nazionale Lunghe Distanze anche Gianantonio Zanetel e Faustino Bordiga. Se il primo non ha ancora deciso cosa farà “da grande”, il secondo pare intenzionato a mettere a frutto come tecnico le esperienze maturate da atleta. Ha passione, perché gli piace lavorare sui materiali, e competenza in quanto è uno abituato a prepararsi i suoi sci: potrebbe dunque diventare un collaboratore prezioso nello staff delle squadre nazionali. C'è bisogno di gente disposta a tirar su le maniche senza far troppe chiacchiere e, quel più conta, senza combinare quei casini che hanno ripetutamente messo a subbuglio l’ambiente. La sua può diventare una figura fondamentale nel già prefigurato “rimpasto”.

Il problema, semmai, sarà quello di dare continuità ad una squadra che  da 5 anni è la più bella immagine nell’ambiente delle granfondo e che ha fatto guadagnare un credito impensabile per chi non è addentro a questo mondo tutto particolare. Questi atleti, con il loro esempio e i risultati, sono il "faro" che illumina la fatica dei "bisonti" e li spinge a migliorare le proprie prestazioni. Ne sono testimonianze le mail di protesta pervenute in Fisi, dirette al presidente Coppi,  quando si è diffusa la voce di un accantonamento di questa squadra nazionale per tagliare un po’ di spese di un bilancio asfittico che, dopo quello dell’anno scorso, ha subìto un ulteriore ridimensionamento verso il basso da parte del Consiglio Federale quando ha approvato il preventivo della prossima stagione. Ma non crediamo che siano 35.000 euro, tanto è il budget delle Lunghe Distanze, che possano assestare alle casse della Federazione un colpo che ne comprometta la sopravvivenza o condizioni la preparazione olimpica che il CONI comunque finanzierà adeguatamente.

 La questione sarà esaminata a fine mese in un “vertice” fra il presidente Coppi, il CT Albarello e i tre assessori del fondo: Giovanelli (maschile), Giubergia (femminile), Checchi (juniores). E’ da quest’ultimo che vengono le maggiori perplessità contro lo squadrone di Marco Selle che, secondo lui, dovrebbe essere gestito dai Gruppi sportivi militari e non direttamente dalla Federazione che dovrebbe destinare maggiori risorse ai giovani. Dai quali attendiamo qualche risultato dai Mondiali di categoria a Rovaniemi che non hanno avuto un avvio esaltante per i nostri colori, ad eccezione del 9° posto di Daniela Iellici nel doppio pursuit. Speriamo in meglio nelle prossime gare. Fortunatamente la sua è una presa di posizione isolata. Giovanelli, come diciamo a parte, nella sezione fondo, riprendendo l’intervista che gli ha fatto Nello Morandi su l’Adige, si è personalmente impegnato ad assicurare continuità alla squadra. Ci crede. I meriti, i risultati ottenuti in questi anni dai “vecchietti” di Marco Selle ma anche il buon senso lo impongono. Spetterà poi al tecnico che fin qui ha diretti tanto bene trovare sostituti all’altezza di  chi abbandona, ricostruendo la squadra attorno a Marco Cattaneo e Pierluigi Costantin che hanno ancora tanto da dare.

 Giorgio Brusadelli         
www.fondoitalia.it           

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