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Per i fondisti olimpionici skiroll nel deserto del Nevada

La partecipazione al campionato mondiale di poker a Las Vegas occasione per Northug e Hellner per una singolare dimostrazione della Swenor e una sfida nello sprint vinta dal norvegese

 9 LUGLIO – Skiroll nei 40°C del deserto del Nevada, a Las Vegas. Protagonisti tre campioni del fondo: due norvegesi, il N. 1 mondiale Petter Northug, 2 medaglie d’oro a Vancouver (50 km e team sprint), il fratello minore Thomas, campione mondiale junior dello sprint, e lo svedese Marcus Hellner, che a Vancouver  ha vinto l’oro del pursuit e della staffetta. Dimostrazioni e allenamento per tutti e tre, gara per i due olimpionici. Il tutto inquadrato  nel WSOP, il campionato mondiale di poker che si concluderà in novembre e che, in questa occasione, ha visto impegnati anche i due fondisti.

Dal tavolo verde sono infatti passati allo Skiroll Vegas Showdown organizzato dallo sponsor  dei fratelli Northug, l’azienda produttrice degli skiroll Swenor, per promuovere negli Stati Uniti, con lo sci, anche l’attrezzo ideale d’allenamento quando non c’è la neve. Allenamento e dimostrazioni davanti al pubblico americano, e alla fine uno sprint piuttosto tecnico, in 3 prove su un percorso a forma di 8 da ripetere due volte, ricavato nel piazzale del parcheggio.
Organizzazione magari un po’alla buona, senza ricorrere al tabellone del cronometro né al fotofinish, ma con giudice d’arrivo e sorteggio per la posizione alla corda, quella privilegiata.

 Al centro di entrambe le manifestazione il Palms Resort and Casino che con le sue 703 camere, il Play Boy Club e il casinò di 8.800 mq aperto 24 ore su 24, numerosi ristoranti, locali notturni e un centro fitness all’avanguardia oltre ad centro terme rilassante è sicuramente l’hotel più prestigioso di questa località. Ovviamente un’operazione commerciale riuscita, che ha sollevato talmente tanto interesse che il filmato, rilanciato da You Tube, è stato  ripreso un po’ dappertutto.

Subito falsa partenza di Northug che anticipa il colpo di pistola. Al secondo via Hellner parte meglio ma viene superato da Northug che lo infila in una curva. Lo svedese vince comunque la seconda prova confermando di essere più forte nello scatto di partenza che gli  permette di guadagnare quei pochi metri (nella foto) che impediscono a Northug di ritentare il sorpasso.

 

 Così, per rendere più incerta la finale, si arretra la partenza di una decina di metri per rendere meno scontato l’avvio bruciante di Hellner e dare a Northug una possibilità in più di rilanciarsi dopo lo scatto. Vince di nuovo il norvegese; lo svedese, indubbiamente dotato da fair play, la prende con filosofia.  Però, puntualizza, avrebbe preferito che si fosse corso sulla distanza di 10 km, la sua specialità, che non nello sprint.

Entrambi i fondisti si sono dichiarati soddisfatti di questa esibizione che ha movimentato un  poco la loro vacanza che, diversamente, sarebbe stata ristretta alla presenza attorno ad un tavolo da poker dove, comunque, vorrebbero andare  avanti il più possibile in questo singolare campionato mondiale  al quale non si sono certamente presentati in veste di comparse né da sprovveduti. Northug, del resto, è un vero fanatico del poker: già in primavera aveva partecipato ad un torneo a Monaco e non gli dispiacerebbe certo qualificarsi per la fase finale. Quando, con il braccialetto d’oro incastrato di diamanti, sarà in palio anche una montagna di denaro. Una grossa tentazione per chiunque. Ma a novembre sarà già stagione di Coppa del Mondo, che a sua volta mette sul banco dei bei soldi per chi la vince.

 Per gli addetti ai lavori e per chi ama i particolari, ricordiamo che Northug e Hellner si sono sfidati con il modello 65000 skate della Svenor: un attrezzo da allenamento di 580 mm di lunghezza, che pesa 1410 grammi il paio, dotato di ruote da 100 mm fatte di una gomma molto resistente  particolarmente adatta per le strade e il clima scandinavi, costruite in Serbia per la Swenor.

Quella di Las Vegas  è la conferma, semmai ve ne fosse ancora bisogno, dell’importanza che lo skiroll ha assunto anche nella preparazione dei fondisti scandinavi che, come del resto gli atleti della nazionale italiana, sono all’altezza dei migliori specialisti non solo quando utilizzano gli abituali attrezzi da allenamento, ma anche con i ben più veloci skiroll da gara.

Considerando che i prossimi Mondiali di skiroll del 2013 si effettueranno in Norvegia e saranno trasmessi in TV, è ovvio che, non fosse altro che per una questione di prestigio, verranno messi in campo anche i grossi nomi del fondo. Magari già fra il 12 e 14 agosto quando, ad Aure Kristiansund si disputerà la tappa di Coppa del Mondo che comprende la mass start (femminile di 16 km, maschile di 24), il team sprint e lo sprint di 200 metri. Una specie di Premondiale per  mettere alla prova l'organizzazione.

 Del resto anche la nazionale azzurra di skiroll aveva fatto ricorso a qualche campione del fondo tanto nel 2008 a Oroslavje in Croazia, dove il prologo e l’inseguimento erano stati appannaggio di Giorgio Di Centa,  quanto nello scorso settembre a Piglio dove però, nella mass start con arrivo in salita, Di Centa non ha potuto confermarsi, mentre Checchi è stato battuto in volata da Simone Paredi (nella foto). Nell'occasione l'alpino comasco a questo oro mondiale ne ha aggiunto un altro nel team sprint e l’argento di staffetta, concludendo poi la sua stagione favolosa anche con la conquista della Coppa del Mondo.

Probabilmente, come abbiamo già sottolineato più volte, nei Mondiali in Ciociaria sono mancati titoli femminili nelle gare juniores in salita, che erano una questione di motore oltre che di tecnica, solo perché è stata impedita la partecipazione – debitamente richiesta –  alle due migliori esponenti del fondo giovanile. E questo per puro preconcetto:  per il semplice fatto che il responsabile del fondo giovanile aveva  ritenuto di scarso conto, per queste fondiste, un titolo mondiale di skiroll. Eppure Di Centa (nella foto in basso fra Di Gregorio e Bonaldi), bicampione olimpico, non lo aveva certo snobbato ed è stato ben felice di essere riconvocato…..

 Sappiano come è andata l’ultima stagione agonistica per il fondo azzurro che alle Olimpiadi ha salvato la faccia per l’argento di Pietro Piller Cottrer nella 15 km TL (ma poi il suo allenatore Marco Selle è stato silurato invece che ringraziato….), mentre ai Mondiali Juniores il valdostano Federico Pellegrino ha vinto il bronzo dello sprint. Erano altre le teste  che dovevano saltare ma sono state riconfermate se veramente si voleva che il fondo non facesse un salto indietro di 30 anni come si sta invece registrando. Il motivo?  Lo ripetiamo nella speranza di essere ascoltati da chi di dovere: l’inefficienza di chi lo gestisce, dimostrata anche dai programmi che ha presentato. Nei quali, guarda caso, non si trova spazio per lo skiroll che pure, con Sepp Chenetti, si è rivelato indispensabile per dare agli azzurri la tecnica che  avrebbe permesso loro di fare incetta di medaglie tanto ai Mondiali di Oberstdorf  2005  che a Torino 2006.

Dal recente passato un monito e un augurio: che qualcuno in Fisi ritrovi il lume della ragione e che allenatori, atleti ma anche semplici fantozzi delle nevi imparino a servirsi dello skiroll anche nella specifica preparazione per la tecnica del fondo oltre che per qualche gara se si sentono di prendervi parte. E' un bell'ambiente: oltre che far pratica, c'è pure modo di divertirsi. (Fonte: www.fondoitalia.it e SKI TRAX)




Da staff, Sabato, 10 Luglio 2010 06:56, Commenti(0)
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