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Piller Cottrer: come la politica rivendica atleta e medaglia

Il Gazzettino: Veneto e Friuli Venezia Giulia si contendono la primogenitura di questo atleta nato e residente a Sappada ma cresciuto sportivamente nel Comitato FVG. La Repubblica: "Il suo futuro finirà a Oslo 2011"

 16 FEBBRAIO – Ci volevano il bronzo di Alessandro Pittin e  l’argento di Pietro Piller Cottrer  perché, i media tornassero a parlare di sci nordico sottraendo spazio prezioso al calcio. Combinata e fondo dal Canada hanno riproposto all’attenzione generale due specialità  neglette, che tornano alla ribalta soltanto se a Olimpiadi o Mondiali ci scappa la medaglia. E allora si torna a disquisire di sci e scioline, di tecnica classica o libera, di personalità e professionalità di questi atleti. Ma c’è anche chi la mette sul piano geografico/politico, avanzando rivendicazioni e primogeniture come ben spiega questa cronaca che  riprendiamo dal Gazzettino. Tutto fa brodo: importante è che se ne parli. E a Sappada  per quanto riguarda Piller Cottrer, oppure a Cercivento per  Pittin condividono questa opinione. Del resto questa   parte di territorio dell’Alto Veneto e della Carni sono quasi adiacenti. Potrebbero addirittura festeggiare insieme questi primi eventi ed eventualmente anche altri che si dovessero aggiungere nei prossimi giorni. Una gran bella festa dello sport.

Questa la cronaca del Gazzettino:

Ma il Friuli rivendica atleta e medaglia

Ballaman e Ciriani: «Sportivamente è cresciuto da noi»
La replica di Manzato: «Ben rappresenta Belluno e il Veneto
»

 Pietro Piller Cottrer (nella foto all'arrivo in spaccata) ha «sangue di lepre e fil di ferro dentro». È un modo di dire friulano, per dire di uno che va veloce ma non molla mai. Lui quel detto se lo sente addosso, e mai come in occasione di Vancouver 2010 si sente di appartenere a Sappada, a quella terra, a quella cultura.

Il giorno dopo la conquista dell'argento il carabiniere azzurro è un sappadino soddisfatto. Sa di aver fatto al meglio ciò che sa fare. «Quando sarò vecchio mi guarderò indietro e mi dirò: "Madonna se hai fatto bene!"». Questo ti insegna crescere a Sappada. Il paese è bellunese, geograficamente in Veneto, ma rientra sotto l'Arcidiocesi di Udine e la locale squadra di calcio, così come le squadre di sci, partecipano ai campionati del Friuli Venezia Giulia.

Pietro Piller Cottrer, 35 anni, due figli e quattro medaglie olimpiche, viene da lì e dopo l'argento conquistato a Whistler nella 15km di fondo lo rivendica con orgoglio: «Quanto ha contribuito Sappada su di me? Tantissimo! È... tutto. Sono, anzi siamo razza Piave, noi, gente che non molla. Il Piave nasce da lì, ed è un fiume sacro per la patria. Vorrà pure dir qualcosa, no?».

 Ballaman: «Con questa medaglia siamo a due». L'argento di Piero Piller Cottrer 
(nella foto con il presidente del Coni Petrucci e il segretario generale Pagnozzi)  nella 15 km a tecnica libera di sci di fondo ai Giochi olimpici invernali di Vancouver è salutato con entusiasmo dal presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Edouard Ballaman, a 24 ore dal bronzo di Alessandro Pittin. «Due medaglie su tre - rileva Ballaman - finora portano la firma del Friuli Venezia Giulia, perché "Killer Piller" è veneto di nascita, ma sportivamente è cresciuto e si è consacrato nella nostra Regione. Un altro risultato strepitoso - secondo il presidente del Consiglio regionale - e non va dimenticato l'ottimo risultato di squadra grazie al decimo posto di Giorgio Di Centa».

Ciriani: Pietro è friulano di cuore e di sci. «Che spettacolo, che apnea di emozioni per Pietro Piller Cottrer
(nella foto la festa a Casa Italia con Petrucci, Pagnozzi e il presidente della Fisi Morzenti), che è il nostro atleta aggiunto, veneto di residenza ma friulano di cuore e di sci ed anche lui testimonial della nostra terra di sportivi»: lo sottolinea il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani. «La sua medaglia - osserva Ciriani in una nota - è un capolavoro di coraggio e di volontà senza confini, di programmazione rigorosa e vincente per la 15 km individuale che sentiva sua. Poteva essere oro,  ma l'argento, dietro all'irraggiungibile svizzero Dario Cologna, è un riconoscimento alla sua carriera, che già l'aveva portato sul podio olimpico tre volte fra Salt Lake City 2002 e Torino 2006».

Manzato: «Ben rappresenta Belluno e il Veneto». «Bravo, via così. E in bocca al lupo per i prossimi giorni». È l'augurio del vicepresidente della Giunta veneta Franco Manzato a Pietro Piller Cottrer: «È un atleta completo - ha sottolineato il vicepresidente - che ben rappresenta la provincia di Belluno e il Veneto. Non a caso è, assieme ad altri olimpionici della regione, testimonial del nostro territorio, del nostro turismo e di una realtà ospitale dove si fondono al più alto livello cultura, civiltà, arte, accoglienza, enogastronomia».

E già che siamo in tema Piller Cottrer, vediamo cosa scrive di lui Paolo Rossi, l’inviato in Canada de La Repubblica, il maggior quotidiano nazionale il maggior quotidiano nazionale:

"Lavoro e sacrificio
Così arrivo all'argento"

Pietro Piller Cottrer racconta la sua quarta medaglia olimpica: "Ho pianificato la stagione per questo appuntamento. E non ho rimpianti per l'oro. Poi parla del futuro: "Avevo già detto che sarei arrivato ai Mondiali di Oslo  del 2011, direi che sto lasciando lo sci"

dall'inviato PAOLO ROSSI

 VANCOUVER -  La medaglia dell'orgoglio personale, il podio di un "vecchietto" che non sente i suoi 35 anni. Pietro Piller Cottrer centra la sua quarta medaglia olimpica e lancia la spedizione azzurra del fondo.
Come nasce questa medaglia?
"Dal lavoro, dall'allenamento, dal sacrificio".
Ci credevi?
"Ho pianificato la stagione per questo appuntamento. Lo avevo anche detto che era la mia gara".
Rimpianti per l'oro?
"Lo avessi perso per due secondi, forse. Ma Cologna è arrivato mezzo minuto prima di me...".
Una gara bella, la tua.
"Sì, ho sempre tenuto tutto sotto controllo. A parte lo svizzero".
E ora?
"Sono felice che tutta la squadra sia venuta a festeggiarmi. Ringrazio lo staff, gli skimen. Un gran lavoro collettivo".
Un trionfo personale.
"Un podio che corona i miei tredici anni di carriera. Con gli alti e bassi di un atleta. Non come certi curriculum".
Per esempio?
"Mi riferisco a storie di atleti che sono apparsi improvvisamente, ed improvvisamente sono scomparsi".
Qualche nome?
"Per carità, ci manca solo che mi metta a fare i nomi".
Stavolta Di Centa è arrivato dietro.
"Ma con Giorgio la rivalità è solo sportiva, per il resto ci prendiamo su un sacco di cose. Vedrete che la prossima gara tocca a lui".
Una medaglia così fa pianificare un futuro più lungo...
"Non credo. Ho detto che sarei arrivato a Oslo 2011, direi che sto lasciando lo sci".
E' sicuro?
"Ci sono i pro e i contro. Vedo le mie bimbe crescere senza di me, è pesante".
Hai già pensato al dopo?
"Al momento penso a Vancouver. Gareggio ancora e, sebbene  non è la mia specialità, mi piacerebbe togliermi una soddisfazione nella 50 km, quella a tecnica classica". (Fonte: www.fondoitalia.it)




Da staff, Martedě, 16 Febbraio 2010 21:48, Commenti(0)
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