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SKIROLL. Il forestale bassanese di origine siciliana ha centrato l’ennesimo titolo tricolore dando un’ulteriore dimostrazione di classe Di Gregorio, il collezionista a quota 36 Ma neppure lui sa esattamente quanti ne ha conquistati, qualcuno potrebbe essersi “perso” nel corso di tanti anni
di Renato Angonese

Passo della Presolana. Il numero esatto dei titoli italiani individuali vinti da Alfio Di Gregorio (l’ultimo, uno dei più prestigiosi, quello in salita a tecnica classica, proprio ieri nell’Alta Bergamasca), forse rappresenta un rebus anche per lo stesso campione della Forestale; perchè sono tanti.
Sicuramente 36, ma, c’è da credergli, nella sua recente ricerca a base di amarcord e classifiche datate, nella quale si è impegnato per inserire questa cifra-record nel suo nuovissimo sito internet (www.alfiodigregorio.it), qualche tricolore, magari di combinata, deve essergli sfuggito. E, come si è visto sui tornanti che da Dezzo di Scalve salgono al Passo della Presolana, la sua voglia di vincere cresce, anzichè placarsi col passare delle stagioni.
Ne sanno qualcosa i suoi avversari. A partire da Alberto Pertile, l’ultimo a cedergli il passo, quando il campione etneo trasferitosi (sono vent’anni ormai) dalla natia Sicilia nel Vicentino per praticare lo sci nordico, sport che prediligeva accanto allo skiroll, ha deciso che era ora di aumentare, ancora una volta, il suo ritmo impressionante, proibitivo per tutti.
Sul traguardo di quota 1297, lo stesso utilizzato il 29 maggio scorso dai ciclisti impegnati nel Giro d’Italia, ha messo fra sè e il "Tapparo" 14"8 (ottima la prova del galliese), confermandosi campione italiano della salita in tecnica classica: nel giugno 2003, si era imposto a Campo Croce sul Massiccio del Grappa, la "sua" salita. La sua ennesima impresa è maturata prima a metà gara, quando ha assestato un primo scrollone al gruppo dei migliori; quindi a 2 chilometri dall’arrivo, con l’ultimo decisivo allungo.
Alle sue spalle anche atleti del giro azzurro dello sci nordico, quali il valdostano Valerio Theodule, terzo. Il settore femminile ha registrato sì la vittoria, prevedibile, dell’azzurra del "nordico" Anna Santer, ottime indicazioni per lei; ma anche la straordinaria impresa di una sedicenne carnica, Ilenia Casali, seconda assoluta. Una ragazzina minuta quanto tenacissima: una vera promessa per entrambe le discipline.
In questo contesto lo skiroll vicentino ha fatto un ulteriore figurone fra i giovani, con quattro ori. Due ad opera di Giorgia Brugnerotto e Sofia Rigoni, gli altri per merito di Marco ed Andrea Benetti, tutti in gara per il Cs Bassano: così le aspre montagne bergamasche si sono un po’ ammorbidite tingendosi, per un giorno, di biancorosso.
Ora l’attenzione dell’Alfio nazionale è puntata, come quella dell’intero clan azzurro presente pressochè al completo sulla salita lombarda, alla finale di Coppa del Mondo, in programma sull’Appennino modenese dal 17 al 19 settembre. Domenica prossima c’è però un altro tricolore cui puntare: quello della salita, stavolta in tecnica libera. Guarda caso, anche questo titolo gli appartiene ed in Val di Sole potrebbe profilarsi un altro "Alfio-day".

 

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