Skiroll.it: Aggiornato il 05-11-07.

SKIROLL: MAESTRI-ALLENATORI OK. ORA SERVONO GIUDICI

Nomi illustri, mezza nazionale  al corso di primo livello tenuto a Rapy insieme ai 5 del terzo livello che si concluderanno a Riccione con la teoria e l'abilitazione. Ormai avviato a soluzione il problema della preparazione agonistica e della promozione, va affrontato con urgenza quello della carenza degli ufficiali di gara. E' l'unico modo  per porre un argine al dispotismo del giudice unico Roberta Vischi.

LUGLIO - Si è tenuto dal 30 giugno al 2 luglio,   sulla pista di skiroll dell’area sportiva di Rapy, in comune di Verrayes (AO), il corso per Maestri/Allenatori di skiroll indetti dalla SIPaR. Un’iniziativa che è partita per la prima volta nell’autunno del 2004 a Riccione, mentre quest’anno si è deciso di dividere i corsi in due parti: il Modulo Tecnico/Pratico tenuto nei giorni scorsi a Rapy su una vera pista di skiroll, che il piccolo centro della Valle d’Aosta ha inaugurato nel 2002, ed un modulo Teorico, da tenersi insieme alle specialità Corsa ed Artistico nel prossimo autunno, probabilmente ancora a Riccione.

Il sindaco del comune di Verrayes, Erik Lavevaz, contattato dalla Commisione Skiroll nelle scorse settimane, aveva dato la piena disponibilità all’utilizzo dell’area sportiva di Rapy per lo svolgimento dei corsi federali. La scelta di questa pista, rappresenta per l’Amministrazione Comunale un grande riconoscimento che valorizza l’impianto e premia gli investimenti sostenuti negli anni dall’amministrazione locale.

Diciannove le presenze al corso, con ben 14 iscritti al primo livello, e tra questi alcuni nomi illustri della disciplina, quali Jules Pession, Valerio Theodule, Anna Rosa e Chabloz Chantal, presenze quasi costanti nella nazionale azzurra; sono invece 5 gli iscritti al terzo livello che quest’anno concluderanno il ciclo formativo SIPaR. Per tutti l’istruttore è Alberto Pertile (nella foto a sinistra), il “Tapparo” di Gallio.

 Presente in veste di corsista anche il maggiore Martino Felicetti (nella foto a destra), vicecomandante della “Caserma Perenni” Centro Sportivo Esercito di Courmayer, una vera fucina di campioni degli sport invernali e ora anche dello sci a rotelle. E’ infatti qui che prestano servizio Jules Pession, Anna Rosa, Simone Paredi, Valerio Theodule, il biathleta Sergio Bonaldi recentemente convertitosi allo skiroll, e anche la fondista Elisa Brocard, che insieme a Anna Rosa ha letteralmente dominato la gara del campionato italiano di staffetta.
Il corso si è integrato perfettamente con le gare di campionato italiano in programma nel tardo pomeriggio del sabato (staffetta) e la domenica mattina (pursuit), dando la possibilità ai corsisti che lo desideravano di parteciparvi e di dimostrare le proprie capacità tecniche. Alle lezioni all’aria aperta, che sono state ostacolate ma non fermate dal forte vento che imperversava dalle prime ore pomeridiane, è seguita l’analisi dei filmati di tecnica girati durante le lezioni e durante le gare.

Lunedì mattina, con la pista bagnata ed un cielo grigio che prometteva il peggio ma andava via via aprendosi regalando a tutti una giornata speciale, si sono svolte le prove d’esame in skating e in tecnica classica.
I corsi dei vari livelli si concluderanno a Riccione con il modulo teorico, che rilascerà ai neo-maestri la qualifica che li abiliterà all’insegnamento dello sci a rotelle.

 Corsisti:

1° Livello
Musazzi Simone, Varallo Sesia (VC)
De Cia Fiore, Sovramonte (BL)
Theodule Valerio, Verrayes (AO)
Rosa Anna, Barzio, (LC)
Rosa Marco, Barzio, (LC)
Faldrini Mariella, Chiesa Valmalenco (SO)
Bulliano Federica, Paluzza (UD)
Crosilla Luigi,  Ovaro (UD)
Chapellu Diego,  Verrayes (AO)
Bonetti Alessandro, Aosta
Virgulto Giorgio, Tavigliano (BI)
Felicetti Martino, St. Martin De Corleans (AO)
Chabloz Chantal, Nus (AO)
Pession Jules,  Antey St. Andrey (AO)

3° Livello
Forni Rina, Sondrio
Tonussi Roberto, Aviano (PN)
Bonaguro Armando, Zanè (VI)
Forni Antonio,  Sondrio
Rocchi Graziano, Riolunato (MO)

Istruttore
Alberto Pertile, Gallio (VI)

 La pista di Rapy

 Il Comune di Verrayes (AO) ha allestito questo anello di 2 km destinato allo skiroll, che costituisce il primo caso in Italia di un anello interamente dedicato a questa disciplina sportiva. La pista è situata ad una quota di circa 1000 m s.l.m., ed è caratterizzata da un nastro di asfalto largo più di quattro metri, con numerosi saliscendi, per un dislivello totale di circa 40 m/giro. La pista dispone ora di un poligono di tiro da 50 m provvisorio, che verrà completato e reso disponibile alle squadre nazionali di biathlon che sceglieranno il piccolo centro valdostano per il loro ritiri estivi.

Rapy rappresenta una delle prime iniziative di questo genere a livello europeo, essendo stata inaugurata ufficialmente il 27 maggio 2001 con una gara promozionale di skiroll.

L’area su cui sorge la pista, è quella destinata alle attività sportive ed è già attrezzata per i giochi tradizionali valdostani. La pista è aperta al pubblico ed è completamente gratuita. Rapy è situato vicino alla strada che salendo al Passo San Pantaleone mette in comunicazione con Torgnon e la Valle del Cervino, ed è facilmente raggiungibile dall’autostrada A5.

Resta però un buco da colmare: la carenza di giudici

Altro passo avanti, dunque, per lo skiroll che primeggia da tempo sul piano agonistico e con questo nuovo corso pone le basi per una promozione più capillare, favorita dalla disponibilità di nuovi insegnanti. Quella che ancora gli manca è una struttura organica tutta sua, essenziale al movimento, cioè quel gruppetto di ufficiali di gara distribuiti sull’intero territorio nazionale che, venendo dalla specialità o dallo sci di fondo del quale lo skiroll è diretta emanazione anche per quanto riguarda i regolamenti, possono portare uno spirito nuovo.

Giudici che ne sappiano affrontare le problematiche con senso pratico prima che con l’autoritarismo velleitario e dispotico  che contraddistingue l’attuale giudice unico Roberta Vischi. La quale, essendo di Trieste, è costretta ogni volta ad effettuare lunghe trasferte per lo svolgimento del suo compito che comporta un costo notevole per la Federazione, che rimborsa le spese fino a 500 km, ma ancor più per le società a carico delle quali va la differenza. Giusto per fare l’ultimo esempio, da Trieste a Verrayes, dove si è disputato il campionato italiano di staffetta e di pursuit, per esempio, fra andata e ritorno sono all’incirca 1.150 km: il conto è presto fatto. Non crediamo che il giudice di partenza Chiara Telesa e quello di arrivo  M. Antonietta Ziraldo arrivassero tanto da lontano…..

Situazione facilmente risolvibile, con soddisfazione generale, se in ogni regione e provincia esistessero dei giudici di skiroll come già ci sono per la corsa, l’hockey e l’artistico, le altre tre specialità della FIHP alle quali lo skiroll si è affiancato con pari dignità conquistata a suon di risultati. Trasferte più ridotte, meno spese per tutti e, quel che più conta, “gente del posto e skirollisti doc” che la conoscenza delle regole l’hanno sperimentata direttamente di persona prima che sui libri di testo. E la sanno applicare, come già detto, con quel senso pratico che probabilmente non fa parte del patrimonio genetico della signora Vischi. Per di più con una visione tutta sua delle regole, cui si attacca manco fossero le tavole della legge che Mosè ricevette sul Monte Sinai, ma senza conoscere il fondamento dei regolamenti, che spesso necessitano di essere interpretati e applicati con buon senso e una certa elasticità.

Specialmente nella formazione dei gruppi di partenza nei quali, al di là del punteggio, dovrebbero contare anche i titoli di merito. Come quelli del biathleta Sergio Bonaldi,  neo acquisto dello skiroll, che fin dalla sua prima apparizione si è guadagnato il posto nella squadra nazionale. Terzo nella prima gara a Pejo, secondo in Coppa del Mondo a Piglio, secondo nel tricolore di staffetta, quando è partito nel pursuit è stato messo dietro. Motivazione? Non aveva punteggio per il primo gruppo. Per il giudice Vischi tutti gli atleti sono numeri: i meriti evidentemente li ignora.

Le toppate, più o meno clamorose, del giudice unico Roberta Vischi

Altro significativo episodio. A Rapy il giudice Vischi voleva impedire ad una bambina del club locale alla sua prima gara di skiroll (Philippot Monique), di partire con un pantaloncino che a suo giudizio era troppo largo.  Con la bambina in lacrime, la mamma di Monique si è tolta i pantaloni (che evidentemente erano molto aderenti), e li ha scambiati con la figlia, permettendole di partire. D’accordo che si dovrebbe indossare la divisa del sodalizio di appartenenza, ma non si poteva fare un’eccezione chiudendo un occhio come è già capitato in tante gare in cui sono stati fatti partire concorrenti senza occhiali (obbligatori) come dimostra un ricco repertorio di fotografie? Eppure c'erano altri concorrenti con pantaloncini di tipo calcistico e che nulla avevano a che fare con lo skiroll e nessuno ha fatto una piega.

Ma c’è dell’altro. Nel verbale della gara di Sgonico, la Vischi riportava che non era stata fatta la punzonatura degli skiroll, dimenticando che il nuovo RTF2007 non lo prevede più. Inoltre la classifica ufficiale  da lei firmata non comprendeva gli atleti stranieri, come invece previsto dall'art. 101.1.7.1 Vol 2 "101.1.7.1 Coppa Italia. La situazione è stata fortunatamente salvata dalla classifica del Grand Prix Internazionale, che però non risultava firmata dal giudice di gara.

Due fatti, dunque, che evidenziano come il giudice Vischi non abbia mai letto il nuovo RTF 2007, o quantomeno non lo abbia interpretato correttamente. Erano infine presenti in classifica alcuni errori macroscopici, come l’inserimento di una concorrente femmina esordiente, finita nella classifica maschile.

Ma da che cosa deriva questa onnipresenza della giudice Vischi a tutte le gare di Coppa Italia finora effettuate? Probabilmente dall'art. 114 del regolamento, che nella parte finale afferma testualmente che per l’anno 2007 il responsabile dell’elaborazione dati è Ezio Fabris e la responsabile CTA per lo skiroll è il giudice Roberta Vischi. La quale evidentemente designa se stessa. Sarà così anche nel 2008?. Ci si augura di no.

Non c’è gara dove non si registrino polemiche. Naturalmente senza effetto poiché, come nella giustizia comune, il giudice ha sempre ragione e non paga i suoi errori. Anche quando ha torto: e gli capita spesso. E a Piglio, in Coppa del Mondo, in modo macroscopico. Però resta immarcescibile al suo posto che riassume in sé il ruolo di giudice e di designatore che ci pare antitetico come quello di arbitro e giocatore.

Corsi per giudici di corsa, pattinaggio e hockey. E quando per lo skiroll?

 La carenza di giudici del resto non riguarda solo lo skiroll, ma anche le altre  3 specialità della FIHP tanto è vero che la Federazione ha aperto le iscrizioni ai corsi per i rispettivi ufficiali di gara: chi ne fosse interessato e volesse iscriversi può scaricare il modulo di iscrizione dal sito della Federazione Sezione CTA. Modulo che, debitamente compilato, dovrà essere inviato entro il 30 settembre  ai rispettivi Presidenti  Regionali CTA e per conoscenza ai Presidenti Regionali FIHP; copia di tale documentazione dovrà pervenire alla Segreteria Nazionale del CTA.

Proprio nell’ambito di questa iniziativa e nell’interesse della maggior promozione dello skiroll, ci sarebbe piaciuto che anche lo skiroll potesse essere inserito in questo corso, giusto per avviare   questo decentramento del quale si sente la necessità.

Più facile dirlo che farlo poiché, a quanto pare, l’interesse locale andrebbe a scontrarsi con il monopolio istituito dal giudice Roberta Vischi e dal marito Ezio Fabris che l’affianca nel suo lavoro, intromettendosi nell’organizzazione, in un ruolo non suo in quanto dal CTA sarebbe stato espulso tempo addietro ma lo si ritrova nella nuova veste di elaboratore e come tale imposto agli organizzatori delle gare. Con risultati e sviste clamorose, che costringono la Commissione skiroll a rettificarli in seguito. Oppure come a Piglio, dove è stata fatta una classifica unica per il Grand Prix Italia che mette insieme i concorrenti della Coppa del Mondo con quelli del Grand Prix che partivano dieci minuti dopo. Opportuno, prima ancora che necessario, cambiare rotta giocando qualche carta di riserva o, se non ce n’è, limitando questo strapotere del giudice Vischi al quale sarebbe ora di dare un taglio. Ma chi dovrebbe provvedere? Ci piacerebbe una  spiegazione in merito.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Approfondimenti

Dai grafici si può notare che mentre nel 2006 la presenza dei giudici nelle gare federali dava 8 per Vischi, 6 per Caporali, 3 per Leschiutta e 1 per Landuzzi e Turchetto, nel 2007 Vischi si è presa il 100% della torta, lasciando in panchina tutti gli altri.

Ci piacerebbe sapere dai responsabili del CTA, quali sono le motivazioni in base alle quali non vengono rispettati i criteri di rotazione previsti nella designazione dei giudici. Nel caso della Vischi, non si può certo parlare di maggior esperienza, visto quanto è accaduto alla gara triestina e in altre occasioni. E non è che manchino altre possibili candidature, ma stranamente non vengono prese in considerazione. Almeno in Italia, e non si riesce a capirne i motivi. Un caso macroscopico comunque va sottolineato per la sua singolarità. Il Giudice Alessandro Landuzzi, è anche giudice FIS, quindi internazionale, ed è ritenuto particolarmente preparato nelle discipline degli sport invernali, dalle quali lo skiroll deriva, tanto è vero che è stato il Giudice all'ultima gara di Coppa del Mondo a Villard-de-Lans (Francia). Eppure negli ultimi due anni in Italia è stato designato una sola volta, lo scorso anno. Gli si antepone la signora Vischi, che viene dalla corsa, specialità che ha ben poco di che spartire con lo skiroll. Perché e a che pro?

Aggiornato il 05-11-07.