Pursuit femminile: Tchepalova stacca Bjoergen, per Paruzzi 5° posto

La norvegese capolista di Coppa ha pagato nella frazione a skating le energie spese per operare la selezione nel tratto in classico. Gabriella comunque soddisfatta: "Aspetto staffetta e 30 km"

julija2.JPG (14771 byte)OBERSTDORF 19 FEBBRAIO – Julija Tchepalova è tornata quella di un tempo e ha vinto alla grande il double pursuit che si è corso su una pista durissima e, fortunatamente, con temperatura e su neve sottozero che non ha causato problemi di sciolinatura nella fase a tecnica classica perché, diversamente, sulla salita più lunga ci sarebbero stati grossi problemi per tutte se si fosse dovuto procedere a spina di pesce invece che tirare il passo come invece è accaduto. Successo meritato quello della russa, che già giovedì, nella 10 km TL che aveva aperto i Mondiali, aveva dimostrato di essere in gran forma, finendo a poco più di un secondo dalla ceca Neumannova, ma facilitato oltre misura dalla scriteriata condotta di gara di Marit Bjoergen. La capolista di Coppa,  partita a manetta, ha operato la selezione iniziale, ha tirato pressoché per tutti i km 7,5 in classico e anche dopo ha fatto da battistrada, dando alla Tchepalova il tempo di recuperare in scia e di prendere il largo in salita non appena la norvegese ha perso un paio di battute.
Una tattica suicida da parte di una specialista dello sprint che quest’anno ha ampiamente manifestato di tenere anche la distanza.
 
Proprio le sue doti da velocista l’avrebbero dovuta consigliare, una volta formato il gruppetto di testa, di controllare la corsa per tentare eventualmente la soluzione di forza sull’ultimo strappo, risparmiando energie preziose non solo oggi ma anche per tutte le altre gare che ancora l’attendono. Sprint individuale, staffetta sprint, frazione conclusiva di staffetta che si aggiungono alle due già effettuate.

L’eccesso di sicurezza in se stessa, la tipica arroganza degli scandinavi, la voglia di strafare e di compiere un’impresa l’hanno indotta a questo eccesso puramente masochistico e alla fine l’ha pagata nel peggiore dei modi. Con l’argento al posto dell’oro che era tranquillamente alla sua portata. Dopo i risultati ottenuti in questa prima parte di stagione sembrava invulnerabile e ha fatto invece capire di avere dei limiti e questo potrebbe costarle caro perché è caduto il timore reverenziale nei suoi confronti. Limiti di personalità e di interpretazione della corsa, innanzitutto, perché quando ha visto di non riuscire a fare il vuoto doveva tirare il fiato e mettersi in scia, e l’incapacità di cambiare passo quando la gara diventa dura. E così in questa occasione si è trovata battuta da un’avversaria sicuramente fortissima ma con la quale avrebbe potuto arrivare al traguardo per giocarsela in volata. Perché la Tchepalova, pur olimpionica della specialità, in uno scontro diretto avrebbe poche possibilità.

La medaglia di bronzo è andata a Kristin Steira, che fra le norvegesi è quella che preferisce la tecnica libera a quella classica. Si è difesa bene nella prima frazione, peredendo soltanto 23” a skating  ha poi recuperato distacco e posizioni riportandosi prima sulla coppia Paruzzi/Scott che si era formata alle spalle del duo di testa, per staccarle in salita e partire all’inseguimento della connazionale. Un podio meritato per l’autorità dimostrata.

Un podio sul quale, ad un certo punto, anche Gabriella Paruzzi ha cominciato a farci un pensierino. Quando cioè si è resa conto di aver fatto la sua miglior frazione in classico, arrivando al cambio degli sci in quinta posizione e con 9” da Bjoergen e Baranova, in compagnia della canadese Scott e con Tchepalova 4 secondi più avanti e quindi prezioso riferimento nell’inseguimento alle battistrada. Tchepalova ce l’ha fatta a portarsi sotto proprio mentre Baranova cominciava a perdere colpi e staccarsi, Gabriella no. Si è sfiancata nella lotta con la canadese e non è stata in grado di reagire quando è stata raggiunta e superata da Steira. Se fosse riuscita a tenerla la medaglia di bronzo sarebbe stata sua. Occasione perduta ma la conferma che l'azzurra è in crescita e, quel che più conta, ha ritrovato la fiducia in se stessa. La medaglia mondiale che costituiva il suo obiettivo è alla portata nelle gare che restano: la 30 km a tecnica classica con partenza in linea, distanza della quale è campionessa olimpica, ma anche la staffetta sprint. La staffetta 4x5 km resta il solito terno al lotto: per arrivare al podio contro russe, tedesche e norvegesi, ci vorrebbe un colpo di fortuna. C'è un buco nelle frazioni a tecnica classica; la Kelder, se venisse impiegata, è una grossa incognita. Per mancanza di esperienza, non di classe, perché quella ci sarebbe e se non sono ancora arrivati i risultati attesi è solo per l'infortunio alla mano che l'ha bloccata per più di un mese. E' stata dura riprendersi.

Gabriella ha ritrovato il sorriso. Il viso sfiduciato della friulana del dopogara di giovedì ha lasciato spazio alla fierezza di un risultato che comunque lascia spazio a nuovi, importanti, miglioramenti. E' sicuramente soddisfatta della sua prova. La doppietta di Pietro Piller Cottrer e Fulvio Valbusa nella 15 chilometri mi ha dato una carica incredibile. Ho fatto una grande prova in alternato che mi sfavorisce ma ho pagato la fatica nella fase conclusiva in skating. Però la condizione cresce, lunedì c'è la staffetta su cui faccio grande affidamento, ma continuo a pensare che il momento fondamentale di questa avventura iridata rimarrà la 30 chilometri. E' in quella gara che mi giocherò tutte le mie chances. Sono la campionessa olimpica in carica della specialità, rispetto a due anni fa le cose sono cambiate ma su quella distanza trovo sempre un'energia incredibile".

Quella odierna poteva essere la giornata di Sabina Valbusa, gasata dall'argento del fratello Bubo. E' partita bene, si era inserita nel gruppo di testa, ma poi si è persa. Al primo controllo, dopo meno di 4 km, aveva già un distacco di 37", salito di un altro minuto nel secondo tratto della frazione in classico; in quella a skating ha perso un altro mezzo minuto ma ha guadagnato 14 posizioni. Si è difesa bene Antonella Confortola, che è stata coinvolta nella caduta di un avversaria nel lancio ma è stata ugualmente la seconda azzurra al cambio. Con salite così dure se l'è cavata bene anche in tecnica classica, che le resta tuttora indigesta pur con qualche progresso. Cristina Kelder non ha concluso la gara: si è ritirata fra l'11° e il 12° km, quando all'intermedio era in trentaduesima posizione.

 Giorgio Brusadelli         
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   La classifica

 1. Tchepalova Julija RUS 42.16.8; 2. Bjoergen Marit NOR  +15.7; 3. Steira Kristin NOR +25.9; 4. Scott Beckie CAN +35.1; 5. Paruzzi Gabriella ITA +38.3; 6. Baranova-Masolkina Natalia RUS +40.6; 7. Neumannova Caterina CZE +48.0; 8. Lassila Riitta Liisa FIN +56.5; 9. Kurkina Larisa RUS +1.02.6; 10. Kuenzel Claudia GER +1.06.4; 11. Pedersen Hilde NOR +1.23.7; 12. Jatskaja Oxana KAZ +1.24.5; 13. Kowalczyk Justyna POL +1.27.1; 14. Bauer Viola GER +1.29.5; 15. Shevchenko Valentina UKR +1.48.5; 16. Skofterud Vibeke NOR +2.00.2; 17. Valbusa Sabina ITA +2.04.2; 18. Savialova Olga RUS +2.06.3; 19. Confortola Antonella ITA +2.11.7; 20. Storti Aurelie FRA +2.20.2; 21. Malahova Svetlana KAZ +2.21.0; 22. Rydqvist Maria SWE +2.22.3; 23. Renner Sara CAN +2.28.1; 24. Majdic Petra SLO +2.28.5; 25. Ek Elin SWE +2.42.3; 26. Jachimchuk Vita UKR +2.46.4; 27. Chunli Wang +2.49.4; 28. Vaelimaa Kirsi FIN +2.54.5; 29. Hongxue Li CHN +2.59.7; 30. Kolomina Elena KAZ +3.02.8

 Intermedio km 11,250

1. Tchepalova 32.32.0; 2. Bjoergen +4.6; 3. Paruzzi +16.2; 4. Scott +16.6; 5. Baranova +22.4; 6. Neumannoba +25.3; 7. Steira +25.8; 8. Kuenzel +33.6; 9. Lassila +40.3; 10. Jatskaja +40.9; 11. Pedersen e Kurkina +44.2; 13. Bauer +1.03.0; 14. Kowalczyk +1.03.7; 15. Shevchenko +1.04.3; 19. Confortola +1.44.5; 22. Valbusa +1.45.7; 32. Kelder +2.28.9

 Intermedio km 9

1. Bjoergen 27.11.3; 2. Tchepalova +0.7; 3. Scott +9.9; 4. Paruzzi +10.6; 5. Baranova +12.0; 6. Neumannova +22.1; 7. Steira +22.7; 8. Kuenzel +25.8; 9. Jatskaja +29.1; 10. Lassila +31.1; 11. Pedersen +32.0; 12. Kurkina +39.1; 13. Shevchenko +50.3; 14. Kowalczyk +51.0; 15. Savialova +53.1; 19. Confortola +1.20.3; 25. Valbusa +1.38.8; 29. Kelder +1.54.5

 Pit line

1. Lassila 25.6, 2. Pedersen +0.7; 3. Kuenzel e Jakimciuk +1.3; 5. Neumannova +1.4; 6. Tchgepalova +1.6; 7. Valbusa +1.7; 8. Bjoergen +1.8; 9. Paruzzi +2.3; 10. Saarinen +2.4; 11. Shevchenko +2.5; 12. Bauer +2.7; 13. Steira e Jatskaja +3.2; 15. Malahova e Savialova  +3.7; 28. Kelder +5.1; 31. Confortola +5.3

 Intermedio km 7.5

1. Bjoergen 22.20.2; 2. Baranova +0.5; 3. Tchepalova +4.1; 4. Paruzzi +9.2; 5. Scott +9.3; 6. Jatskaja +10.8; 7. Kuenzel +16.1; 8. Neumannova +19.7; 9. Steira +23.3; 10. Pedersen +30.9; 11. Lassila +32.0; 12.Savlalova +32.2; 13. Kurkina +32.7; 14. Skofterud +37.0; 15. Majdic +38.6; 21. Confortola +1.09.9; 26. Kelder +1.17.2; 31. Valbusa +1.37.7

 Intermedio km 3,750

1. Jatskaja 10.58.1; 2. Bjoergen +03; 3. Baranova +0.5; 4. Kurkina +0.8; 5. Scott +1.0;  6. Savialova +1.1; 7. Kuenzel +1.2; 8. Paruzzi +1.6; 9. Tchepalova +1.8; 10. Lassila +2.5; 11. Majdic +3.0; 12. Kowalczyuk +3.2; 13. Neumannova +3.4; 14. Pedersen +3.7; 15. Steira +6.6; 25. Kelder +23.8; 28. Confortola +33.4; 34. Valbusa +37.3

I filmati delle gare:

World Cup 2005 XC-skiing Otepae in 500kbit quality and
Xvid encoding, with audio in 64kbit mono mp3, English  (avari181.mt.luth.se)..

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