Mondiali: oro di Piller Cottrer, argento di Valbusa nella 15 km TL

Tedeschi strabattuti in casa loro dalla formidabile accoppiata azzurra: Pietro in testa dall'inizio alla fine, Fulvio in grande rimonta. Al terzo posto il norvegese Horstad

OBERSTDORF - 17 febbraio – Primo Pietro Piller Cottrer, secondo Fulvio Valbuva: un’accoppiata del genere non si era mai verificata ai Mondiali per i nostri colori. Ed è arrivata grazie ad una pista bellissima dove alla vigilia si era abbattuta un’abbondante precipitazione che, con il freddo della notte, si era trasformata in quella neve farinosa e fredda sulla quale si esprimono meglio. In questo modo gli azzurri risalgono sul podio proprio nella località e sulle piste dove il fondo italiano, 18 anni orsono, si era rilanciato per tornare grande dopo la lunga crisi susseguente alle Olimpiadi di Grenoble. Sulle Alpi francesi, infatti, con la medaglia d’oro di Nones nella 30 km,  nel 1968 la grande squadra di B.H. Nilsson aveva concluso il proprio ciclo. Da allora in poi un mezzo disastro, dal quale si era usciti ai Mondiali di Seefeld, nel 1985, con l’argento della staffetta, l’argento e il bronzo di De Zolt rispettivamente nella 50 e nella 15 km.

In terra tedesca, i favoriti erano proprio i padroni di casa che hanno dominato con Teichmann sul piano individuale e come squadra questa prima fase della stagione, ma si sono dovuti inchinare di fronte al nostro strapotere. E' così arrivato l’oro di Pietro Piller Cottrer, che nella 15 km a tecnica classica, con partenze a cronometro, ha fatto gara di testa fin dalle prime battute,e l’argento di Fulvio Valbusa che mette a tacere i malevoli che avevano cominciato a pensare di prepensionarlo. Con il risultato di far scattare quella molla che gli dà abitualmente la carica. Un’accoppiata formidabile là dove Marco Albarello, l’attuale CT,  e Maurilio De Zolt guadagnarono nel 1987 due fantastici ori rispettivamente nella 15 km e 50 km, e 10 anni dopo l’ultimo campione del Mondo, quel Silvio Fauner che è tornato pure lui sul campo, anche se nell’inedita veste di commentatore televisivo. Vinse il titolo della 50 km a Thunder Bay in una gara contrassegnata dalle “invenzioni” tipiche del geniaccio italico in grado di fare la differenza. Nell’occasione stracci imbevuti di gasolio e stesi sulla pista intrisa dello smog della città, per ripulire le solette dello sporco che, con lo scorrimento, si accumulava con il passare dei chilometri rallentando scorrevolezza e velocità.

Pietro Piller Cottrer (nella foto in versione estiva alla Rollissima del Cimone 2004 da lui vinta), ha dominato la gara dal primo all'ultimo metro, guadagnando in un primo momento preziosi secondi di vantaggio sugli avversari e successivamente scacciando le paure di quanti temevano che col passare dei chilometri potesse accusare la partenza tanto accelerata. Avrebbe potuto scoppiare, come gli era capitato nella 50 km dei Mondiali in Val di Fiemme. Invece, come gli aveva consigliato l’allenatore Chenetti,  ha saputo amministrarsi con saggezza, partendo subito veloce e tenendo lo stesso passo per tutta la gara, aumentando addirittura nel tratto finale il proprio vantaggio sui norvegesi e sul francese Vincent Vittoz, gli unici che sembrassero in grado di contrastarlo.
L'unico a strappargli qualche secondo, fra il 9° e il 10° km, nel tratto più duro, è stato proprio il compagno di camera, Fulvio Valbusa, per perdere terreno nel finale quando Pietro, che aveva raggiunto Filbrich e se lo tirava dietro da parecchio tempo, ha risposto ad un allungo del tedesco all’ultimo chilometro, prima del rientro nello stadio. Il veronese è così  tornato  sul podio mondiale in una gara individuale a distanza di otto anni dal bronzo di Ramsau, ottenuto sulla stessa distanza e nella medesima tecnica.

La medaglia di bronzo è andata invece a Tore Ruud Hofstad (staccato di 14"2), che per soli 2" ha strappato il podio al compagno Lars Berger, campione del biathlon "prestato" al fondo. Solo undicesimo Ole Einar Bjoerndalen, altro talento della carabina che ha deciso di affrontare la prova sugli sci stretti. Puntava al podio, dovrà accontentarsi di un posto nella staffetta norvegese.

Al podio mirava anche Giorgio Di Centa, l’azzurro più in forma per tutta la stagione, quello più accreditato per una medaglia. E’ arrivato 11°, perdendo progressivamente terreno negli ultimi 5 km. Un peccato del quale, se in questo sport c’è giustizia, avrà tempo e modo di rifarsi nelle altre gare che lo attendono. Il 17° posto di Cristian Zorzi completa il successo di squadra e autorizza a sperare su una staffetta altrettanto eccezionale. È sempre un terno al lotto, ma ci si può puntare. C’è poco da aggiungere quanto a cronaca della gara: gli intertempi con i relativi piazzamenti la spiegano da sola.

15 km TL maschile

1. Piller Cottrer Pietro ITA 34.49.7; 2. Valbusa Fulvio ITA +11.2; 3. Hofstad Tor Ruud NOR +14.2; 4. Berger Larc NOR +16.9; 5. Bauer Lukas  CZE +18.6; 6. Vittoz Vincent FRA +19.0; 7. Teichmann Axel GER +26.5; 8. Filbrich Jens GER +36.1; 9. Kattilakoski Teemu FIN +38.6; 10. Bajcicak Martin SVK +39.7; 11. Bjoerndalen Ole Einar NOR +40.9; 12. Boichakov Nikolaj RUS +52.6; 13. Goering Franz GER +53.0; 14. Di Centa Giorgio ITA +53.2; 15. Soedergren Anders SWE +58.2; 16. Fischer Remo SUI +59.1; 17. Zorzi Cristian ITA +1.05.1; 18. Magal  Jiiri CZE +1.05.7; 19. Angerer  Tobias GER +1.05.8; 20. Jonnier Emmanuel FRA  +1.09.8; 21. Livers Toni SUI +1.12.5; 22. Rotchev Vassili RUS +1.18.5; 23. Dementiev Evgenji RUS +1.19.6; 24. Odnodvortsev Maxim KAK +1.19.8; 25. Rousselet Alexandre FRA +1.23.7; 26. Hasler Markus LIE 1.26.0; 27. Villarubla Vicente +1.28.1; 28. Ohtonen Olli FIN +1.37.9 ; 29. Andresen Jan Egil NOR +1.38.5 ; 30 Eder Johannes AUT +1.39.3

Intermedio km 11.8
1. Piller Cottrer 27.32.6; 2. Valbusa +12.2; 3. Bauer +17.1; 4. Berger +20.9; 5. Hofstad +20.9; 6. Vittoz +24.0: 7. Bjoerndalen +28.0: 8. Filbrich +30.7; 9. Teichmann +31.4; 10. Di Centa +31.9; 11. Ka
ttilaakoski +32.4; 12. Bajcicak +34.5; 13. Bolchakov +37.5; 14. Angerer +46.2; 15. Soedergren +47.2; 19. Zorzi +56.6

Intermedio km 5.8
1. Piller Cottrer 14.04.3
; 2. Bauer +5.0; 3. Hofstad +8.2; 4. Berger +8.6; 5. Valbusa +8.7; 6. Kattilakoski +10.7; 7. Di Centa e Bajcicak +12.1;  9. Vittoz +12.4; 10. Teichmann +15.8; 11. Bjoerndalen +16.5; 12. Bolchakov +19.7; 13. Soedergren +21.3; 14. Sim (AUS) +21.3; 15. Magal +24.0; 18. Zorzi +25.3

Intermedio km 1.8
1. Hofstad 4.14.0; 2. Bauer +0.4; 3. Bjoerndalen +0.7; 4. Piller Cottrer +1.7; 5. Vittoz +2.4; 6. Teichmann e Bajcicak +2.5; 8. Berger e Andresen +3.0; 10. Soedergren +3.1; 11. Bolchgakov +3.4; 12. Kattilakoski +3.5; 13. Di Centa +4.7; 14. Valbusa +4.9; 15. Rousselet +5.3; 24. Zorzi +8.0

Le interviste (dal sito della Fisi)

Pietro Piller ha ancora gli occhi luccicanti alla fine delle premiazioni. La vittoria della vita è arrivata quasi da sola, quasi che gli sci del carabiniere sappadino si fossero trasformati in una macchina da Formula 1. E invece il segreto di questa giornata indimenticabile è il frutto di un'intera vita di sacrifici che finalmente l'hanno ripagato.

"Sto vivendo l'esperienza più bella della mia vita - spiega Pietro. Arrivavo da una stagione fatta più di dolori che di gioie, con tanti dubbi e poche certezze. Invece in Germania ho ritrovato il filo del discorso come d'incanto, ho sentito immediatamente che la gamba girava magnificamente, negli ultimi chilometri ho trovato addirittura il tempo di calcolare quanti anni fossero passati dall'ultimo alloro iridato. Ci siamo sbloccati nella prima giornata di gara, cosa fondamentale per affrontare il resto del Mondiale con la dovuta serenità. E sono sicuro che ci toglieremo parecchie altre soddisfazioni: vedo la strada in discesa".

Poco più in là c'è Fulvio Valbusa, capitano di lunga data di una squadra che ha saputo tirare la zampata decisiva nel momento clou della stagione. "Pensare che stavo quasi per decidere di ritirarmi a fine stagione! - dice il veronese. Ho fatto una fatica bestiale ma ne è valsa la pena. Gli allenatori mi hanno informato della posizione di Piller Cottrer e da compagno di stanza non mi sembrava giusto lasciarlo solo sul podio, così ho accelerato per fargli compagnia nelle premiazioni. Sono al mio settimo Mondiale, mi diverto ancora a praticare questo sport e dopo questo risultato mi toccherà tirare la carretta fino alle Olimpiadi".

Marco Albarello sprizza gioia da tutti i pori. Dopo il fallimentare Mondiale del 2003 in Val di Fiemme, erano parecchi i critici del direttore agonistico azzurro che attendevano al varco tutta la squadra italiana, e la risposta dell'intero team non si è fatta attendere. "Tornare a Oberstdorf a diciotti anni dall'ultimo oro conquistato dalla nostra squadra e vincere addirittura oro e argento è la cosa più bella che mi sia capitata nella mia vita di sportivo - racconta il tecnico aostano. Questa giornata la ricorderemo a lungo, ci siamo tolti dalle scarpe non sassolini ma massi enormi. Da due anni ero concentrato su questo appuntamento, sapevo che i nostri ragazzi erano forti ma mai avrei immaginato che sarebbero andati talmente bene. Piller e Valbusa sono stati incredibili, il mio grazie va all'intero staff, dagli allenatori, agli skimen che sono stati indecisi sulla paraffina da utilizzare fino a pochi minuti prima della partenza, ma alla fine hanno fatto la scelta giusta". Albarello ha una dedica speciale da fare a mamma Iolanda, ricoverata in ospedale nei giorni scorsi. "Il risultato è per lei, mi auguro che si rimetta in fretta".

Neumannova su Tchepalova nella 10 km TL femminile

Lotta fra mammine fino all’ultimo metro. Per le azzurre buona prova di squadra ma fuori dalla zona podio anche la vecchia guardia: 8° posto per Valbusa, 12° per Paruzzi

Hanno avuto ragione i bookmakers che avevano fatto bene i loro conti dando ai primi due posti Tchepalova e Neumannova. Sono arrivate al traguardo a posizioni invertite ma hanno praticamente fatto corsa parallela: la russa in testa al primo e al secondo intermedio, la ceca in sorpasso ai 2/3 di gara, con l’avversaria a soli 8/10, per perderne altri 4 nel concitato finale che Neumannova, partita tre minuti dopo, ha potuto controllare sia pure con indubbio affanno. Oro meritato, comunque, il primo in carriera nei Mondiali, che fa seguito al bronzo ottenuto nel 1997 a Trondheim nella 15 km e nel 1999 a Ramsau nella 5 km. Lotta da giganti fra le due mammine, lacrime cocenti per Tchepalova che hanno fatto il paio con quelle di gioia di Neumannova. Al terzo posto, staccata di 15 secondi ma mai in corsa per i primi due gradini del podio, la norvegese Bjoergen, che ha progressivamente aumentato il distacco guadagnato sulla Smigun i secondi guadagnati nel primo terzo di gara.

Fuori dalle prime cinque Sabina Valbusa e Gabriella Paruzzi, comunque competitive anche se escluse dal giro medaglie. La veronese ha chiuso all'ottavo posto a 36" dalla vincitrice, mentre la detentrice della Coppa del mondo è finita dodicesima a 49". Per entrambe la certezza di essere vicine alla condizione fisica ideale, saranno sicuramente fra le protagoniste nelle gare dei prossimi giorni. Il risultato complessivo della squadra diretta da Marco Albarello può considerarsi sufficiente, visto che anche Follis e Confortola hanno finito nelle prime venticinque, con Arianna diciannovesima e Antonella ventiduesima.

10 km TL femminile

1. Neumannova Katerina CZE in 26:27.6; 2. Tchepalova Julija RUS +1.2; 3. Bjoergen Marit NOR +15.2; 4. Smigun Kristina EST +18.6; 5. Baranova-Masolkina Natalia RUS +31.5; 6. Savialova Olga RUS +32.7; 7. Malahova Svetlana KAZ +34.5; 8. Valbusa Sabina ITA +36.0; 9. Kowalczyk Justyna POL +41.6; 10. Steira Kristin NOR +46.2; 11. Medvedeva-Abruzova Evgenia RUS +49.0
12. Paruzzi Gabriella ITA +49.9; 13. Lassila Riitta Liisa FIN +1:07.5; 14. Scott Beckie CAN +1:19.6; 15. Shevchenko Valentina UKR +1:21.0¸16. Philippot Karine FRA +1.25.5; 17. Leopardi Cortesi Natascia SUI +1.27.8; 18. Sachenbacher Evi GER +1.35.5; 19. Follis Arianna ITA +1:39.0
20. Jatskaja Oxana KAZ +1-44-3; 21. Reschwamm Schulze Anke GER +1.50.1;  22. Confortola Antonella ITA +1:50.6; 23. Muerer Stemlamnd Kristin NOR +2.08.6; 24. Konrad Sara USA +2.13.3; 25. Boehler Stefanie  GER 2-13-4; 26. Bjoernaas Kine Beate NOR +2.16.1; 27. KJolomina Elena KAZ +2-18-8; 28. Rochat Laurence SUI 2.27.9; 29. Yokoyama Sumiko JPN +2.36.2; 30. Valisjonok Olga BLR +2.47.5

Intermedio km. 6.8
1. Neumannova 18.28.8; 2. Tchepalova +0.8; 3. Bjoergen +14.0; 4. Baranova +17.3; 5. Smigun +20.8; 6. Savialova +21.0; 7. Malahova +22.8; 8. Kowalczyk +23.2; 9. Valbusa +23.3; 10. Steira +30.2; 11. Paruzzi +35.5; 12. Sachenbacher +41.9; 13. Medvedeva +41.9; 14. Scott +45.5; 15. Lassila +47.2; 18. Follis +58.8; 21. Confortola +1.10.7

Intermedio km 3.4
1. Tchepalova 9.46.8; 2. Numannova +3.1; 3. Kowalczyk +5.5; 4. Bjoergen +5.9; 5. Valbusa +8.0; 6. Savialova +11.1; 7. Smigun +12.7; 8. Baranova +13.1; 9. Malahova +13.1; 10. Steira +13.3; 11. Medvedeva +16.6; 12. Paruzzi +18.6; 13. Scott +18.6; 14. Lassila +25.2; 15. Shevchenko +25.4

Le interviste

L'ottavo posto di Sabina Valbusa nella gara d'apertura dei Mondiali ha un sapore agrodolce. La veronese è finita fuori dal podio per circa 20" ma ha perso appena 5" dal quinto posto da Natalia Baranova. "Sono partita al massimo perchè personalmente interpreto le gare in questa maniera - racconta Sabina, poi ha avuto una flessione. Dovevo fare così, come ogni volta che sono andata bene. Non sono capace di andare al risparmio, la pista era dura e alla fine si è fatta sentire,  ma non ho nulla da recriminare. Accetto serenamente il risultato, la settimana scorsa dalle stesse avversarie ho rimediato 1 minuto di distacco, stavolta sono riuscita a dimezzarlo. Quindi ho fatto dei passi avanti: siamo in dieci che possiamo giocarci una medaglia e io ci sto. Ci sono tutte le carte in regola per rifarmi nelle prossime gare".

Anche Gabriella Paruzzi si aspettava un piazzamento migliore, ma dall'alto della sua esperienza, la campionessa friulana non si fa prendere dallo sconforto. "Quando partecipi a questo tipo di gare ti aspetti sempre di lottare per il podio - dichiara la detentrice della Coppa del mondo. Per questo non  sono soddisfatta. Mi sentivo bene, ero ottimista, con la grinta e la volontà che metto in tutte le gare. Non so cosa mio manchi, perché non è come nella scorsa stagione quando tutto era facile e arrivavano i risultati. Spero sia stata solo l’emozione a tagliarmi le gambe e non una carenza di forma. Rispetto ai giorni passati ho trovato una neve più scorrevole ma non è certo questo la causa del mio dodicesimo posto. Le tre ragazze salite sul podio hanno meritato ampiamente il risultato. Comunque siamo solo all'inizio, correrò tutte le gare dei Mondiali, il vero obiettivo rimane la medaglia nella 30 chilometri, si correrà in linea e non ad inseguimento come piace a me, però abbiamo rotto il ghiaccio e soprattutto ho fatto più veloce il secondo giro rispetto al primo: un'indicazione positiva per i prossimi giorni".

Il CT Albarello è d’accordo su quanto hanno detto le due ragazze e giudica positivo il risultato di squadra nel suo complesso. “Sabina è partita bene e ha patito l’ultima parte; Gabriella, che correva per vincere, deve prendere quello che ha fatto a guardare avanti. E’ in recupero, può sperare nelle prossime gare.

 Giorgio Brusadelli         
www.fondoitalia.it           

Le classifiche complete

I filmati delle gare

World Cup 2005 XC-skiing Otepae in 500kbit quality and
Xvid encoding, with audio in 64kbit mono mp3, English (avari181.mt.luth.se).

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