Ramsau, 7 Marzo 2004: 5ª
Ramsauer Dachstein Volkslanglauf, granfondo di 30 km a Tecnica Libera - di Antonio Marin (foto: Alan Savio)
Come da programma parto alcuni giorni prima con
la famiglia al seguito. Bagagli: varie paia di sci, biberon, pannolini, trapano e spazzole
rotanti, paraffine, banco profilato, omogeneizzati, passeggino ecc.
Arriviamo il giovedì. Neve invernale, vento e sole. Si scia splendidamente su piste
battute alla perfezione. Sabato mattina una splendida giornata primaverile, sole
splendente e caldo, neve fina, compatta, lenta. Dopo aver provato gli sci mi rendo conto
che la gara del giorno dopo sarà dura. Per complicare le cose, i tecnici della Toko mi
dicono che domani nevicherà. Sarà vero o si saranno accorti che sono
sponsorizzato dalla concorrenza?
Nel dubbio preparo anche un paio di sci per neve fresca (è vero che sono un
dilettante, ma almeno divertirmi con un paio di sci onesti !).
Domenica mattina sveglia tranquilla (la
gara parte alle 10.00). Fuori nevica alla grande! Un bacio alla bimba e vado allo
stadio del fondo. Sembra di essere ai Mondiali: atleti veri, pista perfetta,
bandiere multicolori.
Di bisonti, neanche lombra.
Ore 09.55. Cerco di posizionarmi nelle retrovie ma non ci riesco. Altri italiani non
ne vedo. Alla mia sinistra Hoffmann, poco avanti Stadlober. Mi guardo dietro: altri due
con le tute della squadra ufficiale Atomic che a giudicare dallaspetto non vanno
piano. Siamo poco più di 300.
Colpo di cannone e mi ritrovo in una bolgia di concorrenti: ma da dove saranno sbucati
tutti questi? Al primo ponte artificiale, coda per salire. Almeno metà dei partecipanti
lo evita tagliando il percorso.
Mi metto in fila e sperando inutilmente che vengano squalificati. Passo il ponte e
tiro per recuperare, poi penso: recuperare cosa?. Seguo in fila indiana
cercando di tenere il passo di chi mi precede, senza distruggermi dalla fatica.
Al primo bivio, molti dei
tagliatori che avevo sorpassato girano per la gara breve di 10 Km. Saluto
l'amico Alan che mi aspetta in cima ad una salita e mi scatta una foto, poi giù in
discesa. Gli sci vanno bene e non fatico più di tanto.
Al primo giro di boa incrocio la testa della gara che mi precede di una quindicina di
minuti: che missili quelli.... Seguo un trenino di cinque concorrenti e percorro con loro
le splendide vallate che contraddistinguono il percorso.
La nevicata ora è meno fitta. Guardo lorologio: o io sono troppo lento oppure la
gara è più lunga del previsto.
Finalmente vedo che mi sto avvicinando allo stadio. Sento la voce dello speaker che
annuncia il mio nome, ancora qualche spinta in doppio e mi ritrovo la medaglia
al collo e mia figlia Maddalena in braccio.
Gara stupenda, giornata fantastica.
Antonio Marin
Per
informazioni: www.ramsausport.com
Aggiornato il 11-01-05. |