Skiroll.it: Aggiornato il 24-09-07.

Paredi su Bonaldi: volata fra alpini in Valmalenco

Gara purtroppo disertata dai fondisti in una zona che è il santuario degli sci stretti. Fra le donne la svizzera Ursina Badilatti, in cerca di gloria e visibilità, la spunta su Erika Bettineschi

CHIESA VALMALENCO (SO) 17 settembre - Un vincitore di spessore, Simone Paredi, che da un paio di settimane a questa parte è tornato ad esprimersi ad  alto livello, un avversario che lo ha impegnato per tutta la gara, Sergio Bonaldi,  una corsa ridotta nei numeri ma combattuta fin dall’inizio, con la selezione definitiva maturata con il passare dei chilometri sulla strada della Valmalenco. Paredi non si è limitato a bissare il successo dell’anno scorso ma, assumendosi in prima persona il compito di dettare il ritmo,  ha anche abbassato il suo tempo di 45 secondi e questo è già un’implicita   conferma quanto la gara sia stata combattuta. (nella foto: Michele de Pauli, vincitore della categoria Junior Maschile).

Sicuramente un successo sotto questo aspetto, considerando che in questa 6a prova di Coppa Italia, dodicesima edizione del Trofeo Valtellina, dei grandi attori delle gare in salita in pratica mancavano solo Alfio Di Gregorio, impegnato in Turchia nell’ultima  prova di Coppa del Mondo e qualche azzurro dello sci di fondo per il concomitante raduno della nazionale a Ramsau.

I fondisti, spesso presenti in questa gara, per l’occasione erano rappresentati da Maurizio Pozzi, ormai da qualche anno fuori dalla squadra ma pur sempre uno dei più validi del gruppo sportivo della Forestale.

Considerando che si correva in Valtellina, che è uno dei “santuari” del fondo, fa tuttavia specie vedere che le società locali, ad eccezione della Sportiva Valmalenco, continuino a fregarsene di una manifestazione che le dovrebbe invece interessarle direttamente in quanto utile per testare i propri atleti nell’imminenza della ripresa dell’attività agonistica sulla neve. Uno snobismo inconcepibile e incomprensibile, neppure si trattasse di un dualismo fra due specialità, lo sci e lo skiroll,  che fra i tanti punti in comune da quest’anno possono condividere anche due titoli iridati del pursuit. Vinti addirittura dal bicampione olimpico Giorgio Di Centa, che ha onorato con la sua presenza i Mondiali di skiroll e si fa vanto del titolo conquistato e, fra le juniores, proprio dalla fondista Ilenia Casali impegnata in questi giorni con la nazionale di categoria allo Stelvio.

I primi quattro chilometri, fatti letteralmente a pancia terra, sono risultati determinanti ai fini della selezione. Se ne sono andati subito in 5: ai due alpini che avrebbero poi fatto corsa a parte, si sono infatti agganciati Pozzi, Eugenio Bianchi e Luca Bortot Quest’ultimo,  tornato da poco alle gare, ha poi pagato lo sforzo e si è ritirato, mentre hanno progressivamente mollato prima Pozzi e poi Bianchi. Ritmo troppo esasperato, meglio salire del proprio passo come ha fatto lo junior Michele De Pauli il quale, oltre ad essere risultato primo di categoria, ha ottenuto il sesto tempo finale che la dice lunga sulle sue potenzialità.

Fra i due battistrada non c’è stata mai corsa tattica: ognuno ha cercato la soluzione di forza. Paredi prima allungando per creare il vuoto nel gruppetto dei battistrada e poi cercando di mantenere sempre alto il ritmo, Bonaldi replicando al primo attacco ed effettuando poi un paio di strappi che non gli hanno comunque consentito di staccare il commilitone e alla fine hanno pesato sulle gambe quando si è trattato di impostare la volata. Che Paredi ha vinto nettamente, partendo ai 300 metri e guadagnando in questo breve spazio quasi 17 secondi, mentre sul terzo gradino del podio finiva Eugenio Bianchi.

Una nota di internazionalità è stata assicurata nella categoria seniores femminile dalla svizzera Ursina Badilatti alla ricerca di un po’ di gloria e di quella visibilità che le consenta di rifarsi morale e immagine. Come la Fisi da noi, anche oltre confine la federazione naviga in cattive acque e le difficoltà economiche hanno imposto tagli pesanti. Ne è andata di mezzo anche lei che fino alla scorsa stagione faceva parte della squadra B rossocrociata e, a seguito dei rimaneggiamenti operati nell’organico delle nazionali, è stata  retrocessa nella squadra cantonale. Per risalire la china dovrà imporsi a suon di risultati. Il fatto che abbia battuto una specialista della salita come Erika Bettineschi (nella foto), sempre combattiva, è la riprova dell’impegno che ci sta mettendo. E non è che la bergamasca le abbia reso vita facile, tanto è vero che ha abbassato di un minuto e 10 secondi il tempo impiegato vincendo l’anno scorso.

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Aggiornato il 24-09-07.