IL RICORDO DI GIANCARLO

Giancarlo BeatrizzottiGiancarlo ci ha lasciato, il mattino del 2 marzo di dello scorso anno, in Piancavallo. La giornata era solare e luminosa e la neve, in quel primo martedi di marzo, era farinosa e scorrevole come piaceva a lui.

Quella neve l’aveva già incontrata anni prima partecipando, negli altopiani svedesi, alla Vasaloppet e, poco dopo, ad una lunga corsa a tappe nel nord della Finlandia. Proprio quelle esperienze, da lui stesso definite dure, faticose ma entusiasmanti perché superate assieme ad altri amici, lo avevano aiutato a sfilare il misterioso chiavistello che, per tutti gli appassionati dello sci di fondo, permette d’entrare con discrezione nella grandiosità del Grande Nord. Negli altopiani e nelle foreste della Scandinavia riusciva a ritrovare alcune tra le più importanti immagini dimenticate nel caleidoscopio della sua gioventù, trascorsa tra gli immensi boschi di castagni dell’Appennino parmense, la terra che non aveva mai dimenticato.
Giancarlo amava veramente lo sport e chi ha avuto la fortuna di condividere con lui la fatica di centinaia di chilometri d'allenamento con gli sci, in bicicletta, con gli skiroll o semplicemente correndo a piedi tra le malghe e casere delle nostre montagne conserva il ricordo di un atleta leale, combattivo ma sempre pronto a spronare l’amico in difficoltà.

Oggi, una piccola targa unita alla roccia, lo ricorda nel bosco delle Roncjade, proprio in uno dei primi tornanti del tracciato di fondo: i suoi cari e gli amici non avranno difficoltà a rivivere i più bei momenti vissuti con lui e ciascuno conserverà gelosamente un suo caro e particolare ricordo.

Mario Tomadini                

 

Aggiornato il 10-08-05.

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