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Cade di Gregorio: a Glushkov il prologo dei Mondiali

Il russo sarà dunque il primo a scattare nell'inseguimento, ma dietro si preannuncia già un trenino azzurro con Paredi, lo stesso Alfio, Pession e Rainer. Druidi in caccia di Vedeneeva

La Tremblade (FRA) 10 settembre- E’ un inseguimento di fuoco quello che si prospetta domani pomeriggio. A far da lepre il russo Igor Glushkov (nella foto), e questa non è certo una sorpresa poiché è l’attuale capoclassifica di Coppa del Mondo e da qualche stagione se la vede con il nostro Alfio Di Gregorio in questa specialità, oltre che con l’altro azzurro David Bogatec nello sprint. Dietro di lui scatterà Vitaly Martsyv, che corre con il dente avvelenato. E’ il terzo frazionista della staffetta ucraina che nella bagarre per la volata finale ha rischiato di finire contro le transenne, urtato da Di Gregorio che a sua volta era stato tamponato da uno svedese. Non è finito a terra ma ha dovuto accontentarsi del terzo posto. Oggi cercava la prima rivincita, ma il russo l’ha preceduto. S’è tolto la soddisfazione di precedere Di Gregorio di 23 secondi, ma solo perché l’azzurro è caduto in una discesa dove si viaggia a quasi 52 km/h. C'è voluto del tempo per constatare i danni, rimettersi in sesto a ripartire.


Igor Glushkov

La causa? Asfalto scivoloso già per sua natura e ancora bagnato a chiazze dopo la notte di pioggia, che ha fatto schizzar via lo skiroll in pattinata e l’ha mandato in rotazione tanto da finire con il sedere per terra. Qualche escoriazione sicuramente fastidiosa ma non tale ha impedire di buttarsi in caccia con la grinta di sempre. Anzi, con maggior rabbia visto che viaggiava sui tempi di Glushkov e quindi poteva insidiarne il successo nel prologo e dovrà invece recuperargli 23 secondi. Che non sono certo un handicap tale da impensierirlo, considerando che con lui scatterà un altro azzurro, Simone Paredi, il quale nella classifica del prologo lo precede di 2 decimi, mentre 2 secondi dopo di loro partirà Jules Pession, autoritario anche in questa occasione  come lo è stato ieri nella prima frazione della staffetta. Tenendo conto che Michel Rainer prenderà il via 8 secondi dopo e che solitamente è capace di sparate iniziali, non è da escludere che nel giro di poche centinaia di metri si formi un trenino azzurro proteso, con il gioco dei cambi, alla rincorsa dell’altro probabile trenino costituito dal russo e dall’ucraino. Questo, naturalmente, in via delle più logiche ipotesi  basate sull’altrettanto logico gioco di squadra che viene effettuato in situazioni del genere.

Stesso discorso per gli juniores; degli azzurri il miglior tempo lo ha ottenuto Glauco Pizzutto,   secondo di categoria dietro il solito scatenato Andersson che già l'aveva battuto in staffetta. Questa sarà l'occasione per un'immediata rivincita, tanto più se su di lui potessero riportarsi Gioele Ballabio e Massimiliano Gioia  che partono poco dietro.

Distanze ravvicinate, come si può evincere dalla classifica. Del resto la lunghezza del prologo, solo 6 km, non permetteva distacchi maggiori, anche perché la media del vincitore del prologo è  di 41,8 km/h. Che è indubbiamente notevole vista nell’ottica di chi non conosce le prestazioni che si possono raggiungere con i sofisticati skiroll da gara che, in assenza difficoltà altimetriche significative, contribuiscono a livellare le prestazioni dei vari protagonisti. A fare la differenza potrebbero essere la distanza dell’inseguimento, 26 km, qualche strappo inserito nella parte finale del percorso con altrettante discese velocissime, ma più ancora il vento che normalmente soffia contrario per quel tratto di una decina di km della strada che corre quasi parallelo al mare.


Alfio Di Gregorio

Sono dunque tante le variabili che si dovrebbero tenere in considerazioni ma, come sempre, a decidere la corsa sarà il modo in cui la interpretano gli atleti piuttosto che certe caratteristiche del tracciato o le condizioni ambientali. Che sono mutevoli: preannuncio di pioggia. Il che riproporrà il problema in cui è incappato Di Gregorio: quello di scivolare in pattinata. Cosa che non angustia di certo Simone Paredi: viene considerato un “mago” in condizioni del genere. “Si tratta, spiega lui, di effettuare la pattinata non con l’esclusiva spinta di gambe, in posizione a uovo, con le braccia dietro la schiena per essere più aerodinamici e aumentare quindi la velocità, ma anche con l’aiuto dei bastoncini che, con l’appoggio sul terreno, impediscono di schizzare via. Si perde qualche decimo, ma non si cade”.


Viviana Druidi

In campo femminile il miglior tempo lo ha ottenuto Elena Vedeneeva, 15 secondi meglio di Viviana Druidi. La russa è una che ha le stesse caratteristiche del nostro Di Gregorio ma non la stessa tecnica: potenza e tenuta tuttavia la rendono capace di fare corsa solitaria anche su lunghe distanze. Tanto più se le inseguitrici, più staccate fra di loro che non i maschi, impiegheranno più tempo per raggiungersi e comporre quel trenino che, con cambi regolari, rende meno impegnativo l’inseguimento di chi, correndo da solo, non ha mai un attimo di respiro. Sul trenino ci conta anche Mateja Bogatec, che non vuol concedere alla russa punti preziosi anche nell’ottica della Coppa del Mondo.


Elena Vedeneeva

Resta da vedere quanto avrà influito sull’inseguimento di domani lo sforzo dello sprint in programma questa sera. In leggera discesa, sulla distanza di 200 metri. Uno sforzo supplementare, che lascerà i muscoli pieni di tossine. Il fatto che sia in discesa costituisce una specie di scommessa per chi si propone di correrlo con la sola spinta di gambe come fanno i pattinatori piuttosto che aiutarsi con i bastoncini. Due teorie a confronto, con allenamenti svoltisi nella massima segretezza per non dare riscontri agli avversari. Ogni trucchetto è buono. Ne sanno qualcosa gli allenatori azzurri che ieri sera hanno provato ripetutamente con David Bogatec che, in situazioni normali e con la forma attuale, è il favorito naturale. Il suo avversario più titolato, Glushkov, ha seguito di nascosto questi test. L’hanno visto fingere di fermarsi per fare stretching e occhieggiare da dietro un platano. Immediata contromisura da parte di Enrico Coucourde, che con una biro annotava i tempi sulla corteccia del platano posto proprio sulla linea del traguardo. Naturalmente aggiornati all’insù, tanto da confonderlo più di quanto già non lo fosse prima di avvicinarsi di soppiatto al platano dopo che David e lo staff tecnico della squadra se ne sono andati.


Il team della Russia protagonista del prologo con Elena Vedenneeva e Igor Glushkov

 Classifica maschile

1. Glushkov Igor RUS 8.37.14; 2. Martsyv Vitaly UKR +5.49: 3. Putsko Oleksandr UKR 21.26; 4. Paredi Simone ITA 22.94; 5. Di Gregorio Alfio ITA 23.17; 6. Pession Jules ITA 25.57; 7. Terrier Nicolas FRA 27.87; 8. Hofman Maurits NED 30.37; 9. Defulov Vladimir 31.88; 10. Rainer Michel ITA 32.48; 11. Westman Tobias SWE 32.74; 12. Andersson Johan SWE (1° junior)  34.56; 13. Haamaas Johan SWE 34.68; 14. Gumenyak Mikhaylo UKR 35.80; 15. Zuev Anton RUS 38.41; 16. Bryintesson Robin SWE 41.81; 17. Pizzutto Glauco ITA (2° junior) 43.87; 18.Preussler Lutz GER 43.95; 19. Huber Markus GER 45.24; 20. Montfort Laurent FRAU 45.84; 21. Treude Harald GER 46.56; 22. Verboort Desmond NED (3° junior)  47.34; 23.Andersson Bjorn SWE 48.83; 24. Gillessen Martin GER 48.94; 25. Ballabio Gioele ITA (4° junior) 49.85; 26.Kizilarslan Muhammed TUR (5° junior)  51.48; 27. Kraas Olivier RSA 52.07; 28. Soerensen Sebastian DAN 53.16; 29. Thomsen Sune DAN 55.40; 30. Wulff Kristian DAN 55.66; 31. Gehlin Damien FRAU 55.68; 32. Gioia Massimiliano ITA (6° junior) 56.04; 33. Hogerwerf Joost NED 57.76; 34. Berhault Guillaume FRAU (7° junior) 59.63; 35. Alexandre Guilhelm FRA (8° junior) 1.03.42; 36. Yuksel Faith TUR (9° junior) 1.08.96; 37. Caretta Gabriele ITA (10° junior) 1.09.33; 38; Brindberg Emil SWE (11° junior) 1.13.68; 39. Bailly Sylvain FRA (12° junior) 1.15.44; 40. Manificat Maurice FRA (13° junior) 1.16.46; 41. Bosevik Tobias SWE (14° junior) 1.16.83; 42. Zhestkov Pavel RUS  1.20.43; 43. Buenger Troeis DAN  1.21.21; 44. Bech Sebastian GER (15° junior) 1.31.50; 45. Ilvoski Dmitry RUS (16° junior) 1.43.37; 46. Gloekner Rico GER (17° junior) 1.45.39

 Classifica femminile

1. Vedeneeva Elena RUS 10.17.80; 2. Druidi Viviana ITA +15.41; 3. Firsova Marina RUS 22.70; 4. Zimakova Yulia  RUS (1° junior) 29.42; 5. Jaeggy Aurelie FRA 31.01; 6. Bogatec Mateja ITA  34.75; 7. Nenyukova Elena RUS 37.22; 8. Oestermeyer-Neunann Ilka GER 40.65; 9. Nesterenko Lada UKR 40.83; 10. Rissema Nathalie NED (2° junior) 49.30; 11. Paulina Mateja ITA 49.70; 12. Tseselska Kateryna UKR (3° junior) 58.32; 13. Chabloz Solange ITA (4° junior)  1.00.62; 14. Leoni Laura ITA 1.01.34; 15. Seppas Hanna SWE (5° junior) 1.03.40; 16. Mewes Marie GER (6° junior)  1.05.94; 17. Kosuta Ana ITA (7° junior) 1.09.54; 18. Gillessen Carina GER 1.14.71; 19. Wolf Theres GER (8° junior) 1.15.60; 20. Gunes Esra TUR (9° junior) 1.24.82; 21. Huber Ulrike GER 1.30.22; 22. Chabloz Chantal ITA (10° junior) 1.36.87; 23. Persson Malin SWE (12° junior) 1.48.30; 24. Baagenstam Frida SWE (13° junior) 2.19.69

 Giorgio Brusadelli         
www.fondoitalia.it           

Le classifiche

Aggiornato il 19-04-11.

www.skiroll.it