Il Ruzzolone - Una tradizione frignanese con antiche origini

Il lancio del formaggio è gioco antichissimo e ha un'origine incerta. La più antica documentazione la si deve agli Etruschi: su un affresco nella "tomba dell'Olimpiade" di Tarquinia si scorge un lanciatore, la cui posizione induce a ritenere che stia lanciando una "forma". In effetti, l'oggetto di lancio era, in origine, una forma di durissimo formaggio pecorino stagionato, che i pastori si divertivano a far rotolare lungo i pendii e i tratturi. Nel 1598 il podestà di Villa Minozzo (RE) stabilì che la posta da porre in gioco doveva essere "non più del valore della forma di formaggio" e che il premio per il vincitore era la forma dell'avversario perdente.
Famosissima l'incisione (1702) del pittore bolognese Giuseppe Maria Mitelli, sulla quale, insieme ad altri 19 giochi (trottola, bocce, birilli a 9, pallamaglio, pallacorda, pallone con bracciale, lippa, etc…), è chiaramente indicata la "ruzzola".
A Sestola (maggio 1761) il Governatore Luigi Sforza, per limitare i danni materiali che tale usanza provocava e per rispondere alle lamentele della comunità di Fiumalbo, proibì di giocare "alla ruzzola, tanto con il legno quanto con il formaggio", consentendola solo nel periodo di Carnevale.
Il pittore romano Bartolomeo Pinelli (1781-1835) fece, nel 1809, un'incisione in cui rappresentava "giocatori di ruzzola". Il famoso poeta romanesco Gioacchino Belli (1791-1863) scrisse il sonetto "Er gioco de la ruzzica". Il periodico mensile "IL MONTANARO", edito a Pievepelago, pubblicò (marzo 1884) il racconto di "Gran partita al ruzzolone da Pievepelago a Barigazzo", in cui fece anche i nomi dei giocatori, tra i quali i migliori erano Battista Grandi (telegrafista di Pievepelago), Pellegrino Nannini (S.Anna Pelago), Anacleto Preti, Domenico Stefanini e il cappellaio Giovanni Azzi.

La forma di formaggio è stata poi gradatamente sostituita (tranne in qualche area ancora conservatrice) con il classico attrezzo in legno ("il ruzzolone"), regolamentato in un disco di legno di 26 cm. di diametro e 6 cm. di spessore, con il bordo esterno liscio e rastremato per circa 2 cm., del peso di 2,3 Kg. (ora ridotto ad un minimo di 2 Kg.). E' lanciato con una robusta fettuccia di canapa ("la cordella"), molto resistente, lunga circa 3,5 metri e larga 2 cm., alla cui estremità c'è un anello per infilarvi il braccio
Tra la fine del secolo scorso e i primi del '900, primeggiavano, nell'Appennino Modenese, due giocatori leggendari: Casimiro Gualandi, di Montese, e Giovanni Galassi, di Pavullo nel Frignano. Erano imbattibili e, per trovare avversari, dovevano concedere vantaggi di ogni specie (lanciare con la mano sinistra, assegnare loro uno o più lanci, lanciare con i piedi legati o stando in ginocchio etc…). Epici i loro scontri diretti nei dintorni di Pavullo, dove il Casimiro spesso si recava a cavallo, avendo sposato una Benedetti di Pavullo: spesso prevaleva proprio il Casimiro, specie per la sua indiscussa precisione nei lanci.
Altro personaggio più recente è stato Giovanni Guidotti, di Montese, che continuò fin quasi all'età di 80 anni con innumerevoli vittorie: lo si vedeva in azione tutti i lunedì, al mercato di Montese.

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Una pista di Ruzzolone

 

Tratto da: LIONS CLUB di Pavullo e del Frignano

Per saperne di più:

www.lionspavullo.org/ruzzm.htm

www.lionspavullo.org/ruzzl.htm

 

www.skiroll.it