Skiroll con gli occhi a mandorla
Ai mondiali in Valle d’Aosta anche tre atleti dal lontano Giappone


A un primo impatto sembrano quasi fuori luogo. In mezzo a tanti spilungoni provenienti da Svezia, Danimarca e Russia, bianchi come il latte e con i capelli biondi, in Valle d’Aosta ci sono anche tre giapponesini, arrivati insieme al loro allenatore per partecipare ai Mondiali di skiroll.

Fanno persino un po’ tenerezza, così in disparte, così diversi dagli atleti che siamo abituati a vedere con gli skiroll ai piedi. Non hanno nemmeno una divisa con la scritta "Japan" che li faccia assomigliare a una squadra perché per le 3 giovani promesse con gli occhi a mandorla, come ci tiene a precisare il rigorosissimo mister, Yamaguchi Hisashi, si tratta solo di un allenamento.

Già, un allenamento, un po’ anomalo ma necessario per coloro che, come i nipponici, non sempre trovano le condizioni climatiche ideali per gareggiare nello sci di fondo. Hisashi, infatti, è il trainer della squadra giapponese di fondo e ha scelto di portare qui i più meritevoli per prepararsi con cura alla stagione invernale. "Lo scorso anno – racconta - ero andato a Rotterdam (dove si è svolta la prima edizione dei Mondiali 2001, ndr) per fare un sopralluogo e questa volta ho deciso di partecipare alla competizione: i miei ragazzi non sono degli skirollisiti, ma sapevo che qui in Val d’Aosta avrebbero gareggiato anche dei grandi nomi del fondo e loro hanno bisogno di confrontarsi con atleti importanti". Nella foto a destra: Orui Misaki durante la gara individuale di 5.5 km in tecnica classica.

Lo sci da valle, si sa, non ha una grande tradizione nel paese del Sol Levante, ma Hisashi ha la testa dura e si è messo in mente di tirare su dei piccoli campioni, per cominciare ad ottenere qualche risultato. Così ha convinto la federazione a pagare una parte della trasferta (il resto lo tirano fuori i ragazzi di tasca propria), ha scelto i fondisti più promettenti ed è partito alla volta dell’Italia. "I miei atleti sono tutti giovanissimi – continua – il più piccolo è Kazuya Inomata (17 anni), poi c’è Misaki Orui (18) e infine Chizuru Soneta, 22 anni, ‘l’anziana’ del gruppo. Sono tutti studenti delle scuole superiori, ma non esitano a fare sacrifici per il loro sport".

Grandi risultati ai piedi del Monte Cervino non ne hanno ottenuti, sul podio non sono mai saliti, ma il mister è soddisfatto lo stesso. Perché durante le competizioni hanno dato tutto, dimostrando ampi margini di miglioramento. E fuori dalla pista, si sono divertiti ad osservare con curiosità un mondo un po’ diverso rispetto a quello al quale sono abituati.

  Fabiana Della Valle    

Nella foto sopra: Chizuru Soneta (a sinistra) e
Orui Misaki prima della partenza della gara
individuale in tecnica classica.

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