DIETRO LE MEDAGLIE ITALIANE UN GRANDE MOVIMENTO SPORTIVO; E DIETRO LE MEDAGLIE FRANCESI? Levento più importante per lo Skiroll Mondiale si è appena concluso ed è ora di tracciare i primi bilanci dei risultati ottenuti questanno nel nostro sport. Questo è il primo di una serie di articoli legati al mondo dello skiroll, che pubblichiamo con la speranza che gli argomenti trattati siano di spunto sia per chi copre incarichi di responsabilità, sia per stimolare il dibattito tra i nostri lettori. Iniziamo dalla fine, e cioè dai Campionati del Mondo di Cervinia, dove la nostra squadra era composta, a differenza di altre, esclusivamente di skirollisti, che si erano guadagnati la convocazione, partecipando alle gare federali di Coppa Italia e di Campionato Italiano svoltesi dal mese di Maggio a Luglio.
Largomento che oggi intendiamo trattare è che cosa ci sia dietro questa lunga lista di successi, e quali siano le risorse a cui la squadra italiana attinge per conservare una posizione di leadership in uno sport che, come hanno dimostrato i Mondiali recentemente conclusi, presenta alla partenza delle gare atleti di altissimo livello, come sono i professionisti appartenenti alle nazionali di sci nordico, di cui alcuni facenti anche parte del gruppo rosso di Coppa del Mondo. La
risposta è una sola: la passione e il volontariato sportivo. Infatti le risorse della
nostra squadra, che inevitabilmente dipendono dalle leggi di mercato, sono state in questa
stagione estremamente ridotte, se è vero quanto si legge nellarticolo pubblicato
sabato 31 agosto 2002 dalla Gazzetta dello Sport, dove Collavo
ricordava che oltre che con la preparazione sportiva, doveva fare i conti con il suo
lavoro allEnel, e, seppur parzialmente, con i costi delle trasferte di Coppa del
Mondo. Malgrado ciò, e cioè malgrado le scarse risorse economiche e il carattere
dilettantistico dei nostri nazionali, ai campionati del mondo i nostri atleti hanno
combattuto alla pari, e spesso messo dietro i più quotati fondisti professionisti, solo
grazie ad enormi sacrifici ed ad una grande passione per lo sport, in particolare per il
nostro sport, che ha dimostrato di essere oltre che divertente per chi lo pratica, anche
altamente spettacolare. Quindi il segreto è la passione, non i soldi, perché i nostri
atleti per gareggiare spendono e non guadagnano. E sicuramente si divertono, perché il
ricco calendario di gare che vengono proposte da Maggio a Novembre sono in grado di
accontentare ogni atleta ed ogni esigenza. Tutte le domeniche si registrano infatti
due-tre competizioni sul territorio nazionale, a cui partecipano due-tecento atleti
agonisti. Ai recenti Campionati Mondiali è accaduto un fatto insolito, almeno rispetto alla prima edizione Olandese. Alcune nazioni, come la Francia, hanno infatti presentato, non la propria squadra di skiroll, che pure esiste e partecipa alle Gare di Coppa del Mondo, anche se non con risultati di primissimo ordine, ma i migliori specialisti dello sci nordico. Non possiamo sapere che cosa abbia attirato a Cervinia i professionisti del fondo, che hanno dato lustro alla manifestazione e reso ancora più lucenti le medaglie dei nostri seri e preparati artigiani dello sport. Nelle giornate di gare non sono mancate le critiche alle scelte della Direzione Agonistica e più volte si è sentita invocare la convocazione dei nostri migliori fondisti, ma noi ci chiediamo se atleti professionisti dello sci nordico sarebbero disposti a gareggiare gratis, per una medaglia che non aumenterebbe il prestigio del loro palmarès, ed inoltre: quale valore e quale beneficio potrebbe portare al nostro movimento una medaglia conquistata da atleti "presi in prestito" da uno sport di professionisti? La redazione di Skiroll.it |
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