Skiroll.it: Aggiornato il 19-08-07.

Di Centa ai Mondiali in Croazia: mezza pagina su Tuttosport

Il campione olimpico della staffetta e della 50 km in un'intervista con Paolo Viberti spiega l'importanza dello skiroll, come della bicicletta e della corsa, nella preparazione per il fondo

 Per chi segue questo sito, non è una novità: Giorgio Di Centa (nelle foto l'arrivo della 50 km olimpica) sarà, con Alfio Di Gregorio, l’uomo di punta della nazionale azzurra ai Mondiali di skiroll in programma dal 28 agosto al 2 settembre in Croazia a Oroslavje. Prenderà parte alle due prove in salita: il prologo di giovedì pomeriggio, 6 km a tecnica classica con pendenze che toccano il 12-14, skating il sabato pomeriggio, sulla distanza di 18 km, con partenze in base al vantaggio acquisito nella gara precedente. Sempre in salita ma meno dura. La vecchia “formula Gundersen” dello sci di fondo, insomma. La sua partecipazione a questi Mondiali, però, ha subito fatto notizia, tanto è vero che Tuttosport ci ha fatto una mezza pagina, con un’intervista di Paolo Viberti, che riprendiamo sotto e, per chi non lo conoscesse ancora, presenta la sua biografia. Questa:

Giorgio Di Centa è nato il 7 ottobre 1972 a Paluzza (UD) ed è fratello della pluricampionessa olimpica Manuela. Nella bacheca del friulano ci sono le medaglie d’oro ( staffetta e 50 km tl) alle Olimpiadi di Torino 2006, una medaglia d’argento nella staffetta delle Olimpiadi di Salt Lake City e un altro argento nel Doppio Inseguimento ai Mondiali di Oberstdorf 2005. Sin da bambino ha avuto problemi di salute per un’allergia asmatica. Da qualche anno vive a Treppo Carnico, a due km da Paluzza, con la moglie Rita e le figlie Laura, Martina e Gaia, cui si è aggiunto di recente il primo maschietto, William.


Giorgio Di Centa - Trofeo Sportful 2006

Ha vinto due ori olimpici nel fondo a Torino 2006, ora cerca un’altra sfida

Di Centa diventa Superman

Giorgio: «Punto al podio mondiale di skiroll». E scala in bici lo Zoncolan

«Nello sci a rotelle la spinta è più redditizia, non si scivola e la sciolina non c’entra. Italiani favoriti. Da Ovaro alla vetta in 50’, come Petacchi: ma lui arrivava da Lienz ed è andato a spasso».

PAOLO VIBERTI

LA GIORNATA di Giorgio Di Centa è infinita: tra attività lavorativa sui trattori, footing in montagna, bici da corsa, skiroll e allenamenti in palestra, il due volte olimpionico di Torino 2006 dedica a se stesso e alla sua splendida famiglia soltanto le ore serali, accanto alla moglie Rita, alle tre splendide femminucce Laura, Martina e Gaia nonché all’ultimo arrivato, il maschietto William. Il resto è attività fisica, preparazione per la nuova stagione di sci di fondo. Ma prima c’è da perseguire un progetto da Superman: tentare di salire sul podio ai Mondiali di skiroll, che si svolgeranno dal 28 agosto al 2 settembre a Oroslavje, in Croazia (nelle foto il Di centa skirollista impegnato con Pietro Piller Cottrer nel Trofeo Sportful 2006).

Giorgio, com’è nata questa nuova sfida con se stesso?
«Lo skiroll serve moltissimo a noi fondisti per la preparazione estiva. Una buona base c’è già: adesso voglio vedere cosa posso fare a livello di campionato del mondo».

A quale gara si è iscritto?
«Sarò impegnato in due giorni di competizioni, inserite nella gundersen».

Andiamo con ordine, incominciando dalla prima fatica...
«Giovedì 30 è in programma la prova a tecnica classica, lunga 6 chilometri e con una pendenza media del 10%».

E la seconda?
«Si tratta di una skating sui 15 chilometri con continui saliscendi. Si partirà tenendo conto dei distacchi registrati due giorni prima».

Un solo titolo iridato per due gare?
«No. La fatica in alternato assegnerà la prima maglia arcobaleno, mentre un secondo titolo riguarderà i primi tre al termine della seconda prova».

 Un fondista sopraffino come lei può avere possibilità di successo anche tra gli specialisti dello skiroll?
«Delle due prove mi piace assai di più la prima, perché la pendenza del 10% mi dovrebbe permettere di sfruttare la mia potenza».

Chi è il favorito?
«Non ci crederà, ma è un altro italano, che si chiama Alfio Di Gregorio. Sarà lui l’uomo da battere».

Senta, Di Centa: ci può spiegare le principali differenze tra fondo e skiroll?
«Diciamo che la... skirollata è assai più secca e redditizia di una sciata, nel senso che la superficie di asfalto garantisce la massima presa alla spinta del puntale del bastoncino».


Nel fondo, invece, si può scivolare o perdere addirittura la sciata, giusto?
«Esatto. Nello skiroll è difficile non tenere l’equilibrio. E poi non ci sono discese pericolose, mentre gli sci stretti del fondo non sempre sono guidabili in situazioni di forte pendenza».

Altro particolare, la sciolina: per fortuna nello skiroll ci sono le rotelline...
«Vero. Sull’asfalto se hai forze arrivi prima degli altri. Nel fondo, invece, puoi essere superiore a ogni avversario, ma se sbagli la sciolina addio».

Come si è preparato per questi Mondiali?
«Faccio dieci uscite di allenamento ogni settimana, tre delle quali con gli skiroll».

Per un totale di...?
«Ogni seduta dura due ore, nel corso della quale percorro una trentina di chilometri».

Cosa le dà lo skiroll per la sua attività di fondista?
«E’ un gesto tecnico fondamentale per acquisire forza e resistenza. I tracciati in salita, poi, sono importantissimi per poi riuscire a spingere molto in skating sulla neve».

Giorgio, ci risulta che lei si diletti assai bene anche con la bici da corsa...
«Soprattutto in primavera/estate. Con l’avvicinarsi della stagione autunnale, però, aumentano i carichi con lo skiroll e diminuiscono quelli con la bici».

Vicino a casa sua c’è una salita mitica del Giro d’Italia, lo Zoncolan: quante volte l’ha provata?
«Quest’anno quattro volte».

Anche dal versante di Ovaro, quello percorso dai professionisti nell’ultima Corsa Rosa?
«Tre volte da Ovaro e una da Priora, che è forse addirittura più impegnativa».

E com’è andata da Ovaro?
«Bene. In un’occasione ho dato tutto quello che avevo, impiegando circa 50’ per arrivare in cima».

 Niente male, tenendo presente che Simoni è arrivato in 41’...
«Diciamo che io ci ho messo lo stesso tempo di Petacchi. Ma Alessandro mi disse di essere andato a spasso. E oltretutto lui arrivava da Lienz, in Austria, mentre io ho affrontato la salita dopo un semplice riscaldamento. Sono dei fenomeni, i corridori».

Beh, anche lei non scherza, per essere un fondista...
«La bici mi piace. E le gambe mi sorreggono. Ho disputato anche la Gran Fondo Pinarello, ma una foratura mi ha bloccato. Ho trovato un concorrente gentilissimo che aveva spaccato il cambio. Mi ha dato il suo cerchione, pregandomi di continuare. L’ho fatto e ho passato un sacco di altri partecipanti, finendo la gara. Nel ciclismo ci sono tante persone per bene. Mi lasci ringraziare quello sconosciuto. Mi ha insegnato moltissimo».

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Aggiornato il 19-08-07.