Skiroll.it: Aggiornato il 21-09-06.

La Trans'Roller: Glauco Pizzutto si dimostra campione anche con i seniores

Mass start sotto l'acqua per l'ultima gara di Coppa a Pontarlier: volatone nel quale il campione europeo juniores arriva alle spalle di Glushkov. Fra le donne con Viviana Druidi, seconda dietro l'elvetica Rochat, in evidenza anche Solange Chabloz

 Pontarlier (FRA) 17 settembre. La mass start di 34 km da Pontarlier a Mouthe, su una bella strada vallonata completamente chiusa al traffico, ha concluso la Coppa del Mondo 2006 nel migliore dei modi per gli azzurri: sul podio in tutte le categorie. Chiusura in gloria, come del resto nelle altre tre tappe precedenti, per la nazionale che in quest’ultima prova ha staccato lo squadrone russo di ben 244 punti, contribuendo a dilatare ulteriormente il punteggio finale della Coppa stessa: 7961 punti contro 4697 della Russia, 4055 della Germania. Un abisso che conferma una supremazia schiacciante, consolidata nel tempo, sia a livello individuale che d’equipe.

Per dirla in breve, non c’è mai stata storia, e se ne sono accorti anche i francesi, solitamente assenti, che qui si sono presentati in forze, e per farsi valere hanno puntato le loro carte sulla nazionale di fondo. Che si è imposta in salita ma, sul misto, ha pagato dazio agli specialisti che sanno destreggiarsi meglio in caso di arrivo in volata. Come è stato, tanto è vero che il primo a tagliare il traguardo è stato Igor Gluhskov, il russo considerato il miglior sprinter al mondo. In salita arranca, ma in questa occasione non si è fatto staccare neppure sulle due “côtes” dove erano stati piazzati i traguardi volanti. Il primo vinto dallo stesso russo, il secondo da Simone Paredi.

“Quando ci siamo ritrovati ancora in gruppo a 6 km dal traguardo, spiega Igor, era ormai fatta. A meno di caduta o rottura dei bastoncini, tutto giocava a mio favore: il finale in leggera discesa, il lungo rettilineo d’arrivo dove poter sprintare in progressione, il fondo bagnato sul quale mi trovo bene”. E così è stato, poiché Glushkov ha preso in tromba l’ultima curva ai 400 metri, dove solo Alfio Di Gregorio è riuscito ad affiancarlo, ma per poco in quanto Simone Paredi, tagliando in mezzo per infilarsi, gli ha spezzato un bastoncino con lo skiroll. Così il russo se n’è andato con una ventina di metri di vantaggio, e dietro di lui si è buttato Glauco Pizzutto, junior, che ha riguadagnato qualcosa ma non abbastanza per riuscire a sfruttarne la scia e tentare il sorpasso, mentre Di Gregorio, spingendo solo di gambe, si assicurava comunque il terzo posto.

Una volata regale che avrebbe potuto avere un altro esito più favorevole per i colori azzurri, ma è stato giusto così, poiché si è pagato l’errore di portarsi lo sprinter più forte al traguardo quando in almeno due occasioni lo si poteva tagliar fuori dalla lotta per il primato. E precisamente quando nel suo sprint vittorioso al primo traguardo parziale si è piazzato in coda al gruppo per riprendere fiato proprio mentre Di Gregorio allungava guadagnando una cinquantina di metri, tirandosi dietro il solo Pizzutto, e poi, quando la caduta del francese Jonnier, vincitore della prova in salita, ha ancora spezzato il gruppo e Glushkov è rimasto nel secondo troncone. Ma qui coloro che erano rimasti in testa, in 10 fra cui ben 5 italiani, si sono guardati in faccia, hanno confabulato un po’ e alla fine si sono rialzati. E così Jonnier è rientrato e con lui Gluhskov e altri, tra cui Perrier, atleta di casa e osso duro che la Trans’Roller, edizione estiva della Transjurassienne di sci di fondo, l’ha già vinta in passato.

 Un gesto, quello del rallentamento, che non si è capito bene se si trattasse di doveroso fair play o di mancata assunzione delle redini della corsa da chi poteva esserne protagonista nel momento decisivo. Fatto sta che il gruppo si è ricompattato e a rilanciarsi verso Mouthe, distante 6 km, si sono ritrovati in 18. Non si sono presentati in massa sul traguardo solo perché una tortuosa e stretta stradina periferica li ha allungati, mentre l’angolata curva finale ha provocato l’ultima selezione. Dalla quale è emerso effettivamente il più forte velocista, ma si sono anche evidenziati il carattere e le potenzialità di Glauco Pizzutto (nella foto alla testa del gruppo), che è certamente lo junior più forte, ma che finalmente ha potuto confrontarsi con i seniores, correndo insieme a loro e non a parte con i coetanei per una norma di regolamento che andrebbe modificata. Almeno nelle mass start di Coppa e, per quanto ci riguarda, anche dei campionati italiani assoluti. E’ una cosa che non ha senso: la conquista di un titolo assoluto non dovrebbe essere condizionata da limiti di età. Mondiali e Olimpiadi insegnano.

 Messo in difficoltà per la prima volta dagli juniores francesi in salita, Glauco si è preso immediatamente una bella rivincita sul percorso misto della Trans’Roller correndo con intelligenza nel gruppo ma anche con estrema autorevolezza quando la corsa si infiammava. Segno di capacità di concentrazione e di visione della corsa. Mai un colpo a vuoto, e ricorso al gesto tecnico più opportuno o rilassante nei momenti di attacco o di marcia regolare. Quando Di Gregorio ha allungato (nella foto) è stato l’unico riportarsi immediatamente nella sua scia e, visto che non riusciva a tenerne il ritmo, a rientrare nei ranghi per sfruttare a tempo debito la volata, che è la sua arma in più. Sempre nelle posizioni di testa nel finale, in modo da non farsi sorprendere, considerando che ad ogni curva c’era il rischio di finire nei prati, svelto a buttarsi all’inseguimento di Glushkov sul rettilineo d’arrivo quando c’è stato il contatto fra Di Gregorio e Paredi.

Prontezza di riflessi e freschezza atletica dopo 34 km di gara sotto la pioggia battente sono un patrimonio non indifferente sul quale varrebbe sicuramente la pena di investire. E non solo nello skiroll ma, come abbiamo ripetutamente scritto, ma anche nel fondo visto che questo ragazzo nella passata stagione ha vinto alla grande il campionato italiano sprint aspiranti, è stato portato ai Mondiali juniores e poi non schierato in questa specialità preferendogli elementi sicuramente meno quotati. Che sono stati regolarmente segati già in qualifica. Non abbiamo specialisti, e quando ne vien fuori uno lo si accantona o non ci si crede. Forse perché è un “cittadino”? Misteri di certe selezioni, ma anche di come i gruppi sportivi militari effettuano gli arruolamenti. Miopia assoluta….

 Uno spettacolo per chi, come noi, l’ha potuto seguire da vicino dalla macchina del direttore di corsa Jean Pierre Vandel, una Espace con il portellone rialzato e un baule tanto grande da poter contenere, con tutti i comodi del caso, fotografo e giornalista, messi finalmente in grado di cogliere, da distanza ravvicinata, ogni aspetto della gara. Compresi improperi e scambi di colpi proibiti. E’ la prima volta, e doveva essere un francese a farlo, a dimostrazione dell’importanza che qui si dà all’informazione. L’esatto contrario di quanto avvenuto in Presolana, tappa di Coppa italiana. Peccato che qui non fossero presenti i tanti organizzatori di gare nostrane: avrebbero capito “come” va organizzata una gara che, fra l’altro, insieme ai quasi 200 skirollisti, ha messo in pista anche un migliaio di pattinatori, con partenze separate, i quali a Mouthe hanno poi trovato un funzionale servizio di docce e di ristoro, con pasto finale in un grande capannone, senza perdite di tempo, file o lunghe attese. Insomma, una chiara dimostrazione di efficienza, in una giornata in cui la pioggia l’ha fatta da padrona (nella foto il podio maschile).

E poi, come detto, la chiusura di una strada importante per tutta la durata della corsa, e cioè dalle 9 a mezzogiorno passato. Chiusura che è stata rispettata senza nessun massiccio intervento della gendarmeria. Senso civico, dunque, anche da parte degli automobilisti, costretti a deviazioni, accettate di buon grado e senza gli insulti che si registrano dalle nostre parti. E ancora il tifo a suon di campanacci, già manifestato sui tornanti della salita di ieri, ribadito oggi con lo stesso entusiasmo pur in condizioni meteo ben differenti che non hanno certo tenuto in casa il pubblico. Questa sì che è passione per lo sport, per lo sci di fondo che qui, terra di fondisti, zona di confine con la Svizzera, gode sicuramente di maggior considerazione rispetto al calcio.

 Ma anche la categoria femminile ha messo in mostra più di una sorpresa. La vincitrice, innanzitutto. Laurence Rochat (nella foto mentre guida il gruppo), una delle tre della squadra svizzera di Coppa del Mondo di fondo, ieri seconda in salita al suo debutto nello skiroll agonistico, si è imposta sul misto poiché è stata svelta ad infilarsi nel gruppo dei maschi, partito tre minuti dopo, quando le donne sono state raggiunte dopo una decina di chilometri. C’erano anche le nostre, ma non hanno preso il treno giusto, e le sono quindi finite alle spalle in una lunga fila, dalla quale, dietro Viviana Druidi e la russa Kisluhkina, è emersa Solange Chabloz (foto sotto), che ha così vinto la classifica juniores.

E’ arrivata stravolta, conservando ugualmente un bel sorriso per la sua prestazione, e non ha mai mollato, dimostrando di avere i giusti attributi. E’ modesta, magari di poche parole, ma sa rispondere con i fatti. Un grosso salto qualità quello compiuto da questa ragazza valdostana, sostanziato di gara in gara con sempre maggior convinzione in se stessa e qui esplicitato al massimo livello lasciandosi alle spalle le “tre grazie” tedesche che finora avevano pressoché monopolizzato la categoria. Peccato che sia sola: bisognerà trovare qualcuna che l'affianchi almeno per le team sprint, e questo per il momento è possibile pescando solo fra le fondiste dei comitati, i cui allenatori però sono per la maggior parte contrari. Altro bell’esempio di miopia ….

 Nella cerimonia di consegna dei premi c’è stato un sipario a parte per Simone Paredi, primo nella classifica finale dell’Odlo Rollerski Tour, massimo circuito a tappe francese che, così come impostato con premi in denaro per i primi tre, potrebbe diventare interessante o quantomeno essere imitato anche da noi, dove si abbonda in coppe ma in molti casi si riservano i soldi agli ingaggi dei fondisti considerati di maggior richiamo. Costituirebbero un incentivo in più, se non altro a ripagare le spese di trasferta dei migliori.

La classifica

Assoluta maschile
1. Glushkov Igor RUS 1:04.33; 2. Pizzutto Glauco ITA (1° junior) 1:04.35; 3. Di Gregorio Alfio ITA 1:04.35; 4. Cuny Igor FRA 1:04.36; 5. Perrier5 Nicolas FRA 1:04.36; 6. Bolshakov Nicolai RUS1:04.36; 7. Paredi Simone ITA 1:04.36; 8. Theodule Vario ITA 1:04.37; 9. Pession Jules ITA 1:04.37; 10. Gillesen Martin GER 1:04.39; 11. Henriet Simon FRA 1:04.39; 12. Baud Frederic FRA1:04.40; 13. Hoogerwqerf Joost NED 1:04.41; 14. Jonnier Emmanuel FRA 1:04.41; 15. Blondeau Fabien FRA 1:04.41; 16. Berhault Guillaume FRA (2° junior) 1:04.42; 17. Bech Sebastian (3° junior) 1:04.42; 18. Ness Pierre (4° junior) FRA 1:04.48; 19. Chapuis Patrice FRA 1:05.05; 20. Bailly Silvain (5° junior) FRA 1:05.55; 21. Treude Harald GER 1:06.16; 22. Laheurte Jérome FRA 1:06.20; 23. Laheurte Maxim FRA 1:06.33; 24. De Nardin Guillaume FRA 1:06.48; 25. Bianchi Eugenio ITA 1:06.48; 26. Vaxelaire Stephan FRA 1:07.03; 27. Zherebtsov Artem RUS (6° junior) 1:07.41; 28. Yambaev Ilya RUS 1:07.42; 29. Pizzutto Folco (7° junior) ITA 1:07.43; 30. Lamy Chappuis FRA 1:07.48; 38. Caretta Gabriele (9° junior) ITA 1:07.57; 48. Ivaldo Cristian ITA 1:09.49

Assoluta femminile
1. Rochat Laurence SUI 1:13.19; 2. Druidi Viviana ITA 1:13.55; 3. Kisluhkina Valentina RUS 1:15.23; 4. Clabloz Solange (1° junior) ITA 1:15.29; 5. Rosa Anna ITA 1:15.31; 6. Bogatec Mateja ITA 1:15.33; 7. Perret Gaetane (1° dame) FRA 1:15.34; 8. Ektova elena RUS 1.17.00; 9. Nenyukova Elena RUS 1:17.27; 10. Pichard Lucy (2° dame) FRA 7.17; 11. Firsova Marina RUS 1:17.17; 12. Bettineschi Erika ITA 1.17.17; 13. Kockritz Julia (2° junior) GER 1.18.57; 14. Zymakova Yulia (3° junior) 1.19.18; 15. Wolf Luis (4° junior) GER 1:19.27; 16. Kurockina Eugenia (5° junior) RUS 1:20.17; 17. Kosuta Ana (6° junior ) ITA 1:20.20; 18. Pichard Lena (3° dame) FRA 1:20.22; 19. Zeno Alexandra (4° dame) FRA 1:20.23; 20. Virgilio Audrey (5° dame) SUI 1:20.23; 21. Marie Héléne (6° dame) FRA 1:20.23; 22. Wolf Teres (7° junior) GER 1:20.24; 23. Aubert Rébecca (7° dame) FRA 1:28.15; 24. Monreal Teresa (8° junior) GER 1:32.36; 25. Drezet Anne Carole (8° dame) FRAU 1:34.44; 26. Laurence Jackie (9° dame) FRAU 1:38.04; 27. Rogulic Branka (10° dame) 1.40.09; 28. Poirier Isabella (11° dame) FRAU 2:06.09; 29. Zelleg Annie (12° dame) SUI 2:17.25

Giorgio Brusadelli
www.fondoitalia.it

Aggiornato il 21-09-06.