A Di Centa e Zorzi la staffetta americana di skiroll a Barzio (LC)

Nella località che a fine gennaio sarà sede dei Campionati Italiani Assoluti della 30 e della 50 km TL, i due azzurri del fondo hanno battuto in volata Simone Paredi e Jules Pession, azzurri dello skiroll

 BARZIO (LC) – Il fondo, si sa, è di casa in Valsassina. Lo era, almeno, quando si organizzavano le gare internazionali che hanno contributo a fare la storia della specialità, come la “Settimana della Valsassina”  che si effettuava sulla pista di Primaluna e si spostava ai Pian di Bobbio quando nel fondovalle la neve mancava. E  sulla spettacolare e dura pista dei  “Piani” ritornerà il 28 gennaio quando si effettuerà il campionato italiano della 30 km femminile e della 50 maschile a skating, che servirà come giusto viatico in vista delle Olimpiadi che inizieranno due settimane dopo.
A tener vivo il ricordo di ”quel” fondo che portava in valle i grandi personaggi dello sci nordico è rimasta la staffetta americana di skiroll, organizzata dal Valsassina Ski Team Norda, giunta alla diciassettesima edizione, che ogni anno di questi tempi richiama a Barzio atleti delle nazionali italiane maschile e femminile.

Partecipazione che è venuta purtroppo a mancare quest’anno poiché la squadra maschile era negli Stati Uniti, a Park City, per un raduno a secco in quota, e quella femminile si trovava sul ghiacciaio dello Stelvio, e  tirarsi il collo dopo una settimana di carico e impegnarsi in una gara dove è sempre possibile cadere sarebbe stato controproducente ai fini della preparazione olimpica
A rappresentare gli azzurri, comunque, quattro degli atleti più rappresentativi: Giorgio Di Centa, vice campione del mondo del doppio pursuit, e Cristian Zorzi (nella foto in alto), già abituati a correre insieme nelle staffetta a coppia sulla neve e che sanno destreggiarsi con altrettanta abilità con gli skiroll, Fulvio Valbusa, medaglia d’argento della 15 km a tecnica libera ai Mondiali di Oberstdorf, affiancato in questa circostanza da Bruno Carrara. E infatti Di Centa e Zorzi hanno vinto, davanti ad un pubblico foltissimo ed estremamente interessato, sul circuito di km 1,8  che doveva essere ripetuto 6 volte, e che aveva la sua passerella più interessante proprio in centro al paese.

Al via 26 coppie, delle quali una sola femminile composta da Valeria Colombo e Maria Grazia Meriggi (nella foto a lato), e battaglia serrata con Simone Paredi e Jules Pession (C:S: Esercito) che, dopo Alfio Di Gregorio, considerato il “re”della specialità, sono i migliori azzurri della nazionale di skiroll. I soli a reggere fino alla fine il passo dei due azzurri del fondo, ma non in grado di far fronte alle maggiori doti di velocista di Cristian Zorzi nella volata finale. Non per niente è uno dei migliori sprinter del mondo e lo manifesta anche in occasioni del genere e, in questo caso, nei confronti di Pession che si è trovato a disputare la volata finale rimediando un distacco di 2 secondi. Al terzo posto altri due specialisti dello skiroll, Stefano Cordoni e Giuseppe Frigerio (Lissone), staccati di 19 secondi, che sono riusciti a precedere di 22 secondi Carrara e Valbusa, mentre al quinto posto si è inserito Luca Bortot, portacolori dello sci club organizzatore della gara.

Naturalmente soddisfatto il presidente Pierangelo Canepari, che ha visto salire il numero delle coppie iscritte (29 dalle 16 dell’edizione precedente), e ha promesso di riportare a Barzio la gara femminile che l’anno scorso era stata appannaggio di Gabriella Paruzzi in Coppia con Anna Rosa, atleta locale tesserata quest’anno con il Centro Sportivo Esercito e che fa parte della nazionale di skiroll.

Prima di venire a Barzio Zorzi e Di Centa si erano recati per una settimana allo Stelvio dove hanno dormito a quota tremila e si sono allenati con gli sci a 3 mila e quattro, rinunciando alla trasferta americana. «Avevo paura di compromettere il ginocchio pedalando in quota come avrebbero fatto i miei compagni nel raduno di Park City- ha detto Zorzi al giornale L’Adige. Avevo una infiammazione ai legamenti collaterali che mi condizionava il funzionamento anche del quadricipite. Giorgio mi ha fatto compagnia perché in questi giorni operano suo suocero e quindi voleva essere reperibile. Ma non abbiamo perso tempo e ora anche il ginocchio è quasi a posto».

 Giorgio Brusadelli         
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Aggiornato il 09-08-05.

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