Gli amatori contestano: pagano ma sono penalizzati

La Coppa del Mondo a Sestola poteva essere una gara che li gratificasse di tanti sacrifici, ma nella Rollissima, diversamente dall'anno scorso, sono stati fatti partire per ultimi, restando a lungo sotto la pioggia in attesa del via della loro categoria

Protestano, e a ragione, i master. Tenuti in scarsa considerazione nella prova conclusiva della Coppa del Mondo a Sestola (MO), pur avendo pagato la quota di iscrizione di 10 euro, e  trattati peggio dei classici parenti poveri. Pressoché emarginati al via e dalle premiazioni. Ultimi a partire, dietro le tre categorie di Coppa: seniores, juniores e donne. In questa categoria seniores e juniores erano abbinate. Parecchi minuti in più fermi al freddo e sotto la pioggia per non si sa quale inghippo escogitato per l’occasione. L’anno scorso, in una manifestazione del tutto identica, sono stati invece schierati insieme a tutti gli altri, uomini con uomini, donne con donne, senza distinzione di categorie e di età, con classifica avulsa al termine. E non era stato per ciò che si potrebbe definire “escamotage”, ma per una semplice questione di buon senso. Raggruppando le partenze, infatti, si accorciano anche i tempi di attesa e la durata della gara e, quindi, anche della chiusura al traffico della strada, e questo va a beneficio degli automobilisti imbufaliti dalla sosta forzata.

Ma, sottolineano i master, una discriminazione del genere comporta anche una penalizzazione sul piano tecnico e psicologico. Inseriti con i più forti si sentono maggiormente valorizzati poiché non si affrontano solamente fra loro ma si confrontano con i più forti atleti del mondo. Cosa che di per se stessa non è solo una soddisfazione personale, ma risulta gratificante anche sul piano cronometrico. Ci si accorge meno dello sforzo cui ci si sottopone per reggere il passo del gruppo. Ne deriva dunque una prestazione migliore in quanto ci si getta nella mischia con una forza d’animo e orgoglio diversi, si lotta con i denti consapevoli della propria inferiorità ma tesi a migliorarsi per non sfigurare. E i migliori ci riescono se corrono con la testa, non facendosi prendere la mano dalla foga che, mandandoli fuori giri, li potrebbe lasciar secchi per strada.

Ebbene, tutto questo a Sestola è mancato vanificando le speranze di tanti appassionati che si sono sorbiti una trasferta penalizzante anche in termini di costi e lesiva dell’amor proprio di atleti che non sono professionisti dello sport, ma si allenano nei ritagli di tempo lasciati liberi dal loro lavoro e gareggiano per pura soddisfazione. Definiti “amatori”, costituiscono la maggioranza dei praticanti: sono almeno un paio di centinaia ad impegnarsi con una certa regolarità. Il nocciolo duro. Fondisti d’inverno, skirollisti, podisti o ciclisti d’estate. Lo sport visto in un’ottica salutistica, come antistress, con allenamenti costanti, anche se c’è magari qualcuno che esagera e cerca, in età avanzata, quei risultati che non è riuscito ad ottenere da giovane.

I riscontri cronometrici parlano per loro. Nel doppio pursuit del sabato il vincitore assoluto, Pierluigi Costantin, fondista della Nazionale Lunghe Distanze cooptato in quella di skiroll, ha impiegato 33’28”; la prima senior, l’ucraina Nesterenko, 40’30”.


Francesco Merlini

Il primo dei seniores in quella che viene definita gara promozionale è stato Francesco Merlini (nella foto sopra). Architetto padovano che gareggia per il G.S. Caleppiovinil e che alla Marcialonga che si correva a skating è finito spesso nei primi 40 e nell’ultima in classico si è piazzato 90°, ha impiegato il tempo di 40’14”. Francesco Benetti, primo della categoria Master 1, è andato ancora meglio: 39’55”.
Fra i Master 3 ha svettato Roberto Martini in 44’52. Ha 64 anni, è diventato come un mito. Il primo, alla fine anni ’60, a collaudare il prototipo di skiroll realizzato da Fabio Crestani con struttura portante snodabile e ruote da carrozzina per bambini.


Roberto Martini

Situazione che si è ripetuta nella Rollissima, in cui il miglior tempo di 41’03” è stato ottenuto da Alessio Giancola (nella foto sotto), capofila di un gruppo di abruzzesi, che fino a 500 metri dall’arrivo è stato in lotta con Francesco Merlini ma che è arrivato solo al traguardo poiché l’architetto padovano ha spezzato un bastoncino ed è stato costretto a raggiungere Sestola spingendo con un braccio solo, perdendo quindi una quarantina di secondi.


Alessio Giancola

Il tempo di Giancola non sfigura certo con quello del vincitore assoluto Simone Paredi, il “mago della pioggia”, che è di 37’29”; nella classifica assoluta si sarebbe piazzato al 17° posto.  Anna Santer, prima delle donne di Coppa, ha impiegato 44,37 contro il 51’30” di Rosanna Bassan, una “dama” che può essere tranquillamente sua madre.

Sono stati premiati alla chetichella, quasi immediatamente dopo la gara, giusto il tempo di asciugarsi e cambiarsi. Della cerimonia dei fiori manco parlarne: riservata ai podi delle Coppa del Mondo. Per loro la sola soddisfazione di una  sfaticata sotto la pioggia, nel disinteresse dei più. Prima, durante e dopo la corsa. Come magra soddisfazione, per chi ne fosse ancora interessato, pubblichiamo la classifica delle due giornate:

 Giorgio Brusadelli         
www.fondoitalia.it              

Aggiornato il 26-09-05.

www.skiroll.it